Pompei, amianto. I sindacati: «Vergogna in quei locali si lavora ancora» S. M. Il Mattino - Napoli 24/11/2012
POMPEI. «A Pompei si continua a morire nell'indifferenza di chi dovrebbe tutelare la salute dei lavoratori». Usa parole forti Antonio Pepe, segretario Cisl, che della battaglia contro l'amianto ha fatto un punto d'onore, e denuncia la continua violazione della legge sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. «Oltre all'amianto - spiega - nei container ci sono sottotetti staccati e vacillanti, un impianto elettrico non a norma, infiltrazioni di acqua in caso di pioggia, corridoi invasi da armadi che ostruiscono la via di fuga in caso di pericolo. Eppure nell'area degli scavi ci sono edifici come Casina Pacifico, San Paolino e di Porta Stabia che potrebbero risolvere il problema dei locali per tutto il personale». Sono 120 i dipendenti amministrativi che lavorano negli uffici-container da trent'anni. Entrarono in quei prefabbricati con la promessa di rimanervi poco più di due anni, di anni ne sono passati trenta. «Mentre l'amministrazione ragiona su quali uffici trasferire nei nuovi locali ricavati con la ristrutturazione dell'edificio del viale San Paolino - continua il coordinatore della Cisl - mentre gli altri edifici passano da una ristrutturazione all'altra senza mai completare i lavori, il personale è costretto a lavorare in questi locali inadeguati e pericolosi. Quante altre persone dovranno morire per convincere i vertici a spostare gli uffici?».
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