SICILIA - Messina. Nuove scoperte nelle acque dello Stretto LA SICILIA Mercoledì 28 Novembre 2012
LE acque che continuano a restituire tesori archeologici inestimabili. Un'anfora spagnola, una macina ed un lingotto in piombo appartenenti ai relitti di due navi romane, ancora adagiate in profondità, al largo di Capo Rasocolmo, a Nord della Punta.
E' questo l'ultimo "bottino" dei ricercatori di Olutoria sub, recuperato appena qualche giorno fa. Erano adagiati tra i 95 e i 115 metri di profondità, cioè dove sono incastrati i due relitti principali, e sono databili tra il III ed il I secolo avanti Cristo
Più antica l'anfora di pietra, appartenente ad un gruppo degli stessi contenitori, parte del carico di una delle due navi, che reca ancora tracce di vino. Datata, almeno per il momento, la I secolo a. C invece, il lingotto di piombo, che reca ancora abbastanza visibile il sigillo ed era insieme alla macina ed almeno altre tre anfore di ferro, parte del carico dell'altra nave.
I due relitti principali, individuati nel 2011, sono stati denominati Messina 1 e Messina 2.
Nel primo caso le anfore recano traccia del contenuto, il che fa pensare agli esperti che provenissero dal nord africa o dalla Spagna e fossero dirette a Roma, mentre il secondo natante compiva, vuoto, probabilmente la rotta inversa. Entusiasta il Soprintendente del Mare della Regione Siciliana, Sebastiano Tusa: «L'importanza strategica dello Stretto di Messina è nota dalla notte dei tempi: le fonti storiche vi localizzano intensi flussi migratori e commerciali, cruciali per tutto il Mediterraneo». ALESSANDRA SERIO
28/11/2012 |