CALABRIA - Fango a Sibari, Settis: si poteva prevedere 28/02/2013 22:34
Reggio Calabria, l'ex direttore della Normale torna nella sua regione e, invitato a una conferenza dell'Ateneo, definisce il disastro avvenuto agli scavi archeologici metafora di una condizione di degrado che riguarda tutto il Paese
La conferenza di Settis
REGGIO CALABRIA Una vera e propria lezione accademica sulla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Il professore Salvatore Settis non ha risparmiato bacchettate alla politica nel corso del suo lungo intervento nell'aula magna dell'università Mediterranea di Reggio Calabria. D'altronde nel presentarlo, dai vertici dell'ateneo è stato definito «un uomo che dice pane al pane e vino al vino in un Paese dove regna il conformismo». Originario di Rosarno ma famoso in tutto il mondo, infatti, Settis è stato direttore della Scuola Normale di Pisa ed è noto per le sue critiche alle istituzioni che non fanno nulla per tutelare il patrimonio culturale italiano. «Ho l'occasione di poter parlare nella mia terra di temi che interessano tutto il Paese. – ha affermato davanti a un'aula magna piena di studenti e cittadini venuti per ascoltarlo - L'Italia ha un rapporto molto difficile con il paesaggio». Dopo aver fatto un excursus storico delle leggi che tutelano il patrimonio culturale e paesaggistico, il professore ha criticato chi giustifica un ministro che, in un anno di tempo, non è riuscito a fare nulla. «Anche Benedetto Croce è stato ministro per un solo anno ed è sua la legge sulla tutela del paesaggio». E rivolgendosi alla platea attenta, Settis ha sottolineato quanto è difficile, nei convegni a cui partecipa in tutto il mondo, spiegare «cos'è un condono. Non lo capiscono. Il governo di centrodestra ha fatto il più grosso taglio della storia (un miliardo di euro) al ministero dei Beni culturali. E in questo non c'è alcuna differenza con l'attuale governo dei tecnici». Il professore Settis, infine, ha paragonato «a un vecchio schizofrenico tutti i governi che hanno istituito sempre più corsi di laurea sui beni culturali e ambientali ma non hanno sbloccato le assunzioni al Ministero. Questa si chiama schizofrenia. Quello che ci manca è l'attenzione e la manutenzione quotidiana del nostro patrimonio». A margine dell'incontro, Settis si è soffermato sui danni che il maltempo ha provocato al sito archeologico di Sibari: «Penso che quel disastro è l'emblema dell'Italia di oggi. Si abbandonano le cose al loro destino, ma le cose non si conservano da sole. Nel caso di Sibari di vede molto bene che la tutela dell'ambiente e quella del patrimonio culturale sono la stessa cosa perché lì il disastro è insieme paesaggistico, ambientale e culturale. Se non si interviene preventivamente, se non c'è la cultura della conservazione e della manutenzione, tutta Italia andrà sotto il fango. Io credo che i disastri naturali ogni tanto ci sono, però se fosse stato fatto un qualche lavoro di previsione questo disastro non ci sarebbe stato o si sarebbe intervenuti molto prontamente senza bisogno di raccogliere firme o di fare appelli sui giornali».
lu. mu.
28/02/2013 22:34 http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/12727_fango_a_sibari_settis_si_poteva_prevedere/
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