ROMA - E ai piedi della colonna di Traiano ecco due edifici più antichi dei Fori (sara grattoggi) La Repubblica 21/06/2013, pagina 3 sezione ROMA
UNA nuova pagina della storia urbanistica di Roma riemerge ai piedi della Colonna di Traiano. A tornare alla luce, grazie al lavoro della Soprintendenza ai Beni archeologici di Roma, sono due antichissimi edifici romani, fondati nel VI secolo a.C., rimaneggiati successivamente e infine demoliti per far posto al Foro di Traiano, e una strada ancor più antica che dall' Isola Tiberina arrivava alle mura serviane. I resti del complesso architettonico, che nel I secolo d.C. era stato adibito a magazzino alimentare per sfamare una popolazione che già allora raggiungeva il milione di abitanti, furono poi inglobati nel sottosuolo del cortile della Colonna di Traiano, inaugurata nel 113 d.C. E nell' alto medioevo divennero la cripta funeraria della chiesa di S. Niccolò de Columna, come rivelano i resti scheletrici rinvenuti nell' area. Una parte delle strutture era già stata scoperta nel 1932, ma era stata coperta da un solaio di cemento armato per ampliare la sede stradale, che aveva nascosto anche l' emiciclo a nord della Colonna, realizzato da Pio VII per circoscrivere gli scavi napoleonici. Ed è proprio grazie ai lavori per ripristinare quell' emiciclo, avviati nel 2009 in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina (sotto la responsabilità di Maurizio Anastasi), che gli antichi edifici hanno potuto rivedere la luce ed essere studiati dopo un' accurata pulizia. Si sono così ricostruite le fasi edilizie del complesso, dal VI secolo a.C. alle sostanziali modifiche del I d.C., quando venne suddiviso in piccole celle pavimentate in opus spicatum, cioè con mattoncini disposti a spina di pesce. Ciò che è riemerso è di «grande importanza dal punto vista storico - spiega Roberto Meneghini, direttore scientifico dello scavo - perché apre una finestra sulla topografia e l' urbanistica di Roma prima dei Fori Imperiali». Ma lo è «anche dal punto di vista progettuale - sottolinea Rossella Rea, responsabile dell' area - perché dimostra che qui basta pulire per scoprire e riscoprire». In quest' ottica, secondo Rea, «bisogna tornare alla sinergia fra Stato e Comune, interrotta alcuni anni fa, che aveva prodotto un programma di interventi per la valorizzazione di tutta l' area archeologica centrale». Da questo punto di vista, il «proposito del nuovo sindaco di pedonalizzare progressivamente via dei Fori imperiali riceve il plauso della Soprintendenza, come tassello fondamentale per riqualificare l' area. Bisogna ridare dignità ai Fori Imperiali, che molti non conoscono e scambiano con il Foro Romano». Dopo gli scavi e gli studi, entro fine luglio, le strutture riscoperte verranno protette e interrate per riportare l' area all' unità architettonica dell' età traianea.
|