Caudo: Piano Casa, è allarme rosso colata di cemento da 600 mila metri cubi La Repubblica 24/07/2013, pagina 3 sezione ROMA
(paolo boccacci)
RIUSCIREMO a fare la pedonalizzazione di tutto il Tridente da piazza Augusto Imperatore a piazza del Popolo. Stiamo cercando di capire le risorse per l' Augusteo, anche perché l' anno prossimo ricorreranno i 2000 anni dalla morte di Augusto. Abbiamo un intervento della soprintendenza per il restauro che ammonta a circa 4 milioni e ce ne chiede 3,2 per fare ultimare il lavoro. Poi c' è il progetto di sistemazione della piazza, attualmente definanziato, che è intorno ai 16 milioni». L' assessore all' Urbanistica Caudo, parlando alla commissione comunale, ribadisce la volontà della giunta Marino di chiudere al traffico privato il Tridente. Ma non solo. «Istituiremo un ufficio che si occuperà della rigenerazione diffusa della città» aggiunge «Abbiamo già una linea di lavoro sui grandi progetti di trasformazione urbana in corso, ad esempio tra piazza Bologna e l' Aniene. C' è un finanziamento del ministero dei Trasporti da recuperare sul cosiddetto Piano Città e lavoreremo sul Flaminio, l' asse di via Guido Reni». Poi affronta il problema di Tor Bella Monacae del progetto di Alemanno di ricostruirla. «A Roma» afferma «di Tor Bella Monaca ne abbiamo 114 e la nostra ambizione è di lavorare anche sulle altre 113 e non su un progetto che ci impegnerà per i prossimi 30 anni, perché quel piano era molto ambizioso». Quindi l' assessorato: «Il dipartimento Urbanistica ha a che fare con risorse umane per 1.135 persone. Questa macrostruttura va ripensata e resa più efficiente». Anche per risolvere il nodo del condono: «L' ammontare delle pratiche è di 220.712, Suddivise nei tre condoni 1985, 1994 e 2003. In realtà il 50% risale al primo. Di queste 111.558 per una buona parte addirittura non si sa più se c' è l' interlocutore. In realtà per l' insieme da una verifica a campione è venuto fuori che per ogni 10 pratiche circa 4 devono essere riviste. Attualmente ne sono state esaminate quest' anno 5300, pur se da contratto dovrebbero essere molte di più». Anche il Piano Casa regionale suscita allarme. Accusa Caudo: «Prevede che nei piani attuativi, anche se decaduti, se c' è un residuo di non residenziale, si possa chiedere di realizzare in quell' area quanto previsto più il 10% del la cubatura totale del piano attuativo. Una norma che per me è un errore. Per esempio se c' è un privato che a Porta di Roma ha una superficie non residenziale non realizzata, può chiedere di costruire e fare il cambio di destinazione d' uso facendola diventare residenzae in più sommarci il 10% di Ikea, Leroy Merlin e così via. Gli uffici hanno 37 proposte di questa natura per un totale di 600mila metri cubi, cioè una variante di piano. Pensate all' impatto di questo carico ulteriore. Qui salta tutto per aria. Con la Regione faremo delle modifiche». Infine il decreto del Fare del governo: «C' è una norma che rischia seriamente di fare perdere altri soldi ai Comuni in termini di oneri di urbanizzazione non percepiti. Ne ho parlato con il responsabile dell' Urbanistica del Pd Morassut e con altri deputati. Si dovrà fare qualcosa».
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