LUCCA - Rubata la maschera funebre di Puccini. Presi anche altri reperti dalla sala dell’Accademia Lucchese di Scienze in Palazzo Ducale. La telecamera era spenta di Luca Tronchetti DOMENICA, 06 OTTOBRE 2013 IL TIRRENO - Lucca
LUCCA La maschera funebre in bronzo di Giacomo Puccini e alcuni preziosi registri del XVI, XVII e XVIII, stampe, volumi, documenti e medaglie sono state trafugate dalla sede dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti - fondata quasi cinque secoli orsono e una delle più antiche d’Italia - all’interno di palazzo Ducale. Un furto senza precedenti avvenuto nei giorni scorsi nella sede della Provincia senza segni d’effrazione alla porta dell’ufficio di segreteria dove era tenuta nascosta in un armadio chiuso a chiave la preziosa maschera dal valore inestimabile opera dello scultore Orsini Baroni. Oltretutto nel corridoio che porta alla stanza, sede dell’Accademia e che si trova nel passaggio tra palazzo Ducale e San Romano, esiste una telecamera che avrebbe fatto comodo agli investigatori se fosse stata in funzione. Invece è spenta per ragioni legate alla privacy dei lavoratori. Anche se la norma in realtà vieta di riprendere i dipendenti negli uffici e non i saloni e i corridoi. L’allarme. A denunciare il clamoroso furto - oltre alla maschera sono scomparsi cimeli storici come uno dei primi manoscritti datato 1592, verbali del Seicento-Settecento e Ottocento, una ristampa della mappa di Lucca del 1700 e 5 volumi sui 6 esistenti degli atti dell’Accademia che risalgono al 1821 - è stato il custode tedesco dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti, fondata quasi cinque secoli fa e una delle più antiche d’Italia, la mattina di venerdì 4 ottobre, uno dei tre giorni della settimana nei quali l’ufficio di segreteria è aperto al pubblico. Ha aperto la porta dell’ufficio, che non presentava segni di effrazione, e una volta all’interno si è accorto che dall’armadio era sparita la maschera funebre in bronzo di Giacomo Puccini. Dopo la sua morte avvenuta a Bruxelles nel 1924 lo scultore belga Jules Berchmans prese l’impronta del volto del musicista e realizzò una maschera in gesso per la famiglia del maestro che ora è esposta nel museo di Torre del Lago. Il figlio di Puccini, Antonio, nel 1925 chiese a Baroni di farsi rimodellare una seconda copia in bronzo come ringraziamento per il suo interesse alla malattia del padre. E nel 1938 la copia bronzea fu donata all’Accademia. La denuncia. Ieri mattina il presidente Raffaello Nardi è andato dai carabinieri di Cortile degli Svizzeri per denunciare il furto esibendo un inventario dei pezzi mancanti e contestualmente ha indetto un’assemblea straordinaria dei soci con l’intento di metterli a conoscenza dei fatti e raccogliere indicazioni sulle iniziative da prendere. «Il grave danno subìto dal patrimonio storico e culturale cittadino - dice il professor Nardi - mette ancora una volta in risalto la precarietà della situazione attuale riguardante la questione della sede dell’Accademia, dal 1938 ospitata nel Palazzo Ducale (Sala Accademia 1 e Accademia 2 e Segreteria), da anni rappresentata alle istituzioni lucchesi. L’Accademia, fondata nel 1584 da Giovan Lorenzo Malpigli, ha accumulato nel tempo una raccolta di cimeli storici d’immenso valore. Basti pensare a quella collezione più unica che rara di monete nella quale le più antiche risalgono al periodo longobardo, ai quadri, ai libri, ai mobili e ai documenti di personaggi che hanno fatto la storia. L’insensibilità verso le sorti dell’Accademia, da diversi anni privata di una sede stabile, ha determinato la forzata dispersione di gran parte dei suoi beni tra le varie amministrazioni pubbliche che talvolta li custodiscono e li usano con criteri discutibili. Oggi l’Accademia è relegata in un corridoio di Palazzo Ducale». |