TORINO - “Con noi la cultura è aumentata” GABRIELE GUCCIONE MARTEDÌ, 15 OTTOBRE 2013 LA REPUBBLICA Torino
Fassino difende le scelte ma contributi ridotti di 2,8 milioni
IL SINDACO ha preso in mano i capitoli di bilancio destinati quest’anno alla cultura e li ha illustrati ieri mattina ai consiglieri comunali della Commissione Cultura, a cominciare dalla strategia che punta sugli sponsor per tamponare la riduzione delle risorse pubbliche. Per prima cosa è intervenuto di persona per scongiurare i tagli prospettati sugli istituti di ricerca, dal Gramsci alla Nocentini, e sui festival indipendenti e giovanili (da Traffic a Sottodiciotto). È la seconda volta che capita nel giro di pochi giorni, dopo i tagli che si sarebbero dovuti abbattere sui contributi per le scuole materne paritarie. Fassino ha ripristinato gli stanziamenti dell’anno scorso («saranno gli stessi») pescando 580mila euro dal fondo di riserva del bilancio. Intervento «accolto con soddisfazione» dal presidente della commissione, il democratico Luca Cassiani, e da Marco Grimaldi di Sel, che avevano chiesto un suo intervento dopo l’illustrazione di venerdì scorso da parte dell’assessore Maurizio Braccialarghe. Incassato l’impegno di ripristinare i contributi, resta il taglio a fondazioni, teatri e musei. I fondi sono scesi quest’anno a 21,2 milioni, dai 24,4 dell’anno scorso, che però tenevano conto anche del contributo di 1,2 milioni a Terra Madre che quest’anno non è in programma. Tagliati mezzo milione ciascuno a Teatro Regio, Stabile e Musei civici, e 200mila euro al Tff. «La riduzione effettiva è infine di 2,8 milioni — sottolinea il sindaco — Non significa però che le attività siano diminuite. Tutt’altro: il Regio non aveva un cartellone così ricco da 40 anni e la programmazione del 2013 non si era mai vista prima. Prevediamo che quella del prossimo anno, in preparazione all’Expo, sia ancora superiore ». Le risorse tolte dalle casse pubbliche sono state compensate, sostiene il primo cittadino, dagli sponsor. E non si pensi alla cassetta delle offerte che era stata piazzata a Palazzo Madama davanti alle opere di Michelangelo nel 2011 e del Pisanello lo scorso anno: «Non sono certo bruscolini gli 11,7 milioni raccolti dai privati dall’intero sistema culturale torinese — fa notare Fassino — Parliamo di 22 miliardi di vecchie lire ». La città da sola, attraverso la Fondazione per la cultura, ha raccolto 4,8 milioni, contro i due e mezzo di due anni fa: «Da soli — dice il sindaco — questi soldi ci consentono di coprire le minori risorse messe a bilancio». E lo stes- so, spiega, fanno gli altri enti che si troveranno dei tagli, come il Regio, lo Stabile e il Tff, i quali ricorrono agli sponsor, mentre i piccoli festival, che non ne avrebbero la possibilità, continuano a ricevere il contributo pubblico: «Non spendiamo meno». Il modello torinese nel fundraising per la cultura sarà presentato oggi dal sindaco Fassino al ministro per la Cultura, Massimo Bray. Le novità verranno con il prossimo bilancio: il Comune non accenderà più mutui, come ha fatto finora, per finanziare la cultura. «I fondi arriveranno tutti dalla spesa corrente — annuncia il sindaco — come successo quest’anno per il welfare».
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