Le solite polemiche strumentali Gerardo Mazziotti Nuova Agenzia Radicale, supplemento telematico quotidiano di Quaderni Radicali, a.
Nel giugno scorso il Senato ha approvato in via definitiva il decreto ”salva-deficit” destinato a migliorare i conti pubblici di circa 730 milioni di euro all’ anno e di abbassare progressivamente il nostro debito pubblico che, attualmente, ammonta alla stratosferica cifra di 1.300 miliardi di euro. Il raggiungimento dell’obbiettivo è affidato a due società. La “Patrimonio Spa” e la “Infrastrutture Spa” che hanno il compito di ricavare adeguati redditi dai beni dello Stato e di reperire risorse per il finanziamento di opere pubbliche. Come era prevedibile, l’Opposizione dei Castagnetti, dei Rutelli, dei Boselli e dei Diliberto (che non ho mai visti schierati in difesa del patrimonio d’arte e di cultura del nostro paese per contrastare le mille nefandezze che hanno manomesso, violentato e trasformato le nostre città e le nostre bellezze naturali) l’Opposizione e l’ex sottosegretario Sgarbi sono subito insorti profittando della lettera del Presidente Ciampi che, nell’approvare la legge, ha voluto “raccomandare la massima attenzione nella salvaguardia dei beni artistici e naturalistici del nostro paese”. E proprio il 2 luglio scorso il Presidente Berlusconi ha risposto con un’altra lettera per assicurare che l’applicazione della legge non causerà alcun danno al nostro patrimonio d’arte e di cultura. Men che meno al Colosseo e alla Fontana di Trevi. Una lettera che, manco a dirlo, è stata giudicata “insoddisfacente” dalla signora Melandri (da tutti riconosciuta come la più bella ministra dei beni culturali, visto il facile confronto con la più intelligente ma per nulla avvenente Bono Parrino…). Me ne sono occupato per denunciare il fatto che, mentre si manifestava tanta preoccupazione per gli eventuali danni futuri al patrimonio artistico e naturalistico, quì a Napoli veniva violentato, manomesso e sfigurato con una oscena balaustra in acciaio satinato il famosissimo e bellissimo Palazzo delle Poste senza che il prof. Sgarbi ( fondatore del “ partito della bellezza”) si indignasse più di tanto. La “Patrimonio SpA” dovrà dedicare i primi sei mesi della sua attività all’inventario dei beni statali da rendere “redditivi” specificando quelli da cedere a privati. Sarebbe uno smacco per la Sinistra se tra questi ultimi non ci fossero lo Stadio Olimpico di Roma (un’opera di Pier Luigi Nervi realizzata per le Olimpiadi del ’60) e il Foro Mussolini (opera di Enrico Del Debbio degli anni ’30, ribattezzato Foro Italico). La ragione ? Presto detto. Gli stessi che oggi si autoproclamano “supervestali” del patrimonio storico e artistico del nostro paese sono quelli che nel luglio 2000 approvavano la decisione del Governo Amato di ”privatizzare” il Foro Italico e lo Stadio Olimpico. Di venderli, cioè, al migliore offerente. La decisione venne poi abbandonata non perché Alleanza Nazionale la contrastò facendo affiggere sui muri di Roma megamanifesti con la scritta “giù le mani dal foro Mussolini” ma perché questi straordinari “beni storici e culturali” (tali sono considerati dalla cultura internazionale) non erano ( e non sono ) accastati. E, quindi, non erano ( e non sono) praticamente vendibili. Come sempre accade in questo disgraziato paese anche la legge “salva-deficit” è una idea scellerata e devastante se la fa la Destra ed è, invece, ottima se viene partorita dagli cervelli dei governanti di Sinistra.
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