SICILIA - Monumenti a rischio incendi. Resti archeologici tra sterpaglie e rifiuti. Il sindaco: «Affidateli a noi e li salveremo» isabella di bartolo LA SICILIA Venerdì 27 Giugno 2014 Siracusa
Siti archeologici a rischio incendio. L'emergenza di questi giorni riguarda anche le aree storiche invase dalla vegetazione incolta con il conseguente pericolo di roghi. Una situazione che gli enti pubblici cercano di fronteggiare con le poche risorse a disposizione di fronte a un patrimonio ARCHEOLOGICo tra i più vasti dell'Isola. Basta fare un giro in città per rendersi conto della situazione di incuria in cui si trovano alcuni simboli della Siracusa antica: da piazza della Vittoria alle Terme di via Arsenale. La segnalazione della mancata manutenzione di questi tesori è degli stessi visitatori costretti a fare i conti con erbacce e rifiuti che deturpano i reperti e impediscono così la fruizione dei siti storici. All'interno del parco della Neapolis, per esempio, grazie alla sinergia tra Soprintendenza e Comune, sono state ripulite dalle sterpaglie le aree tutt'intorno al Teatro greco, all'Orecchio di Dioniso e il percorso delle Latomie. Fuori dall'operazione di pulizia resta invece l'Anfiteatro romano che, dopo la bonifica eseguita in occasione della "Giornata delle guide turistiche" che vide in campo Regione e Comune insieme, oltre all'associazione della guide turistiche, versa ora in condizioni di oblio. Erbacce anche tra i resti del santuario di Demetra e Kore in piazza della Vittoria. L'area a ridosso del Santuario della Madonna delle Lacrime dovrebbe essere "adottata" da un club service sulla scia di una fruttuosa collaborazione tra enti pubblici e associazioni private che colma, appunto, la vacatio di interventi della Regione a causa della mancanza di risorse economiche. Sterpaglie e rifiuti invadono anche l'Arsenale greco, a due passi dallo Sbarcadero di Santa Lucia. Un sito ARCHEOLOGICo di grande valore che, però, rimane fuori dai tour tradizionali e dalla programmazione di interventi. Lo stesso scenario nel vicino Bagno di Dafne: così è infatti chiamata l'area che custodisce i resti di un impianto termale bizantino e che si trova sotto i palazzi moderni di via Arsenale. Invasa dalle sterpaglie anche l'area archeologica di via Riviera Dioniso il Grande, di competenza dell'ex Provincia. Mentre è stata ripulita di recente la zona recintata di viale XX Settembre, in Ortigia, dove si trovano i resti delle mura urbiche. In questo caso, la competenza è del Comune che ha provveduto ad avviare interventi urgenti sfruttando lo sbigliettamento: ovvero il 30% degli introiti dei biglietti di ingresso a siti e musei. Con queste risorse sono stati avviati interventi-tampone in viale Epipoli, dove si trovano gli imponenti resti delle Mura Dionigiane. Attraverso una convenzione tra Comune e Soprintendenza, infatti, i soldi del cosiddetto sbigliettamento sono stati utilizzati dall'Amministrazione del sindaco Garozzo per alcuni interventi considerati urgenti in termini di valorizzazione e difesa del patrimonio cittadino. Ieri, intanto, è arrivata notizia del trasferimento ai comuni delle somme dello sbigliettamento che non avverrà direttamente, attraverso le Soprintendenze, ma passerà dalla Regione e avrà una cadenza trimestrale. Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda dei fondi derivanti dalla vendita dei biglietti per la visita dei monumenti e che la Regione ha deciso di gestire senza la mediazione degli uffici periferici. La nuova procedura scatterà l'1 luglio e ha messo in allarme il sindaco, Giancarlo Garozzo, che nei giorni scorsi aveva preso posizione contro il tentativo, poi fermato, di spostare alla gestione degli uffici le somme dello sbigliettamento destinate ai comuni. La novità è legata all'introduzione dei Pos fisici e virtuali nelle biglietterie delle principali città turistiche siciliane, tra cui anche Siracusa con due siti: il parco della Neapolis e il museo Paolo Orsi. Secondo la nuova procedura, gli incassi andranno a finire tutti all'assessorato regionale ai Beni culturali che li girerà al Comune con cadenza trimestrale e sulla base dei rendiconti fatti dalla Soprintendenza. Ed è protesta.
27/06/2014
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