FIRENZE - Firenze avrà il suo grande Louvre 04 dicembre 2014 IL TIRRENO
A Firenze potrebbe sorgere un immenso 'museo di museì (e monumenti), sorta di gigantesco, unico complesso formato da Palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, Corridoio Vasariano, Ponte Vecchio, Palazzo Pitti e giardini di Boboli. L'idea è del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini: ieri il responsabile del Mibact ha lanciato l'ambizioso progetto, condividendolo con il suo accompagnatore, il sindaco Dario Nardella. «Questo percorso, di una bellezza unica al mondo, dovranno poterlo percorrere tutti», ha detto il ministro. Il quale non ha poi fatto mistero di ritenere «logico e coerente, per molte ragioni storiche e artistiche, che gli Uffizi, presto autonomi in base alla riforma, comprendano, oltre al Corridoio Vasariano, anche la Galleria Palatina, gli altri musei di Palazzo Pitti e i Giardini di Boboli. Dunque »un unico complesso museale, stupefacente per ampiezza, collezioni e bellezza«. Franceschini ha chiarito che il concorso internazionale per la scelta dei superdirettori responsabili delle 20 gallerie d'eccellenza italiane, tra le quali il celebre museo disegnato dal Vasari, destinate a diventare autonome si svolgerà entro «il primo trimestre del 2015«. E un concorrente c'è già: l'attuale direttore degli Uffizi, Antonio Natali. »Parteciperò con tutti i miei titoli accumulati qui - ha annunciato lo storico dell'arte, anche lui, oggi, tra gli accompagnatori della visita fiorentina del ministro - Non si deve pensare mai e poi mai che io scappi, bisognerà che io perda. Venderò cara la pelle» .«Non ho mai guardato ai soldi, ma trovo però non sia una bella immagine per l'Italia all'estero che chi dirige gli Uffizi prenda 1850 euro al mese». Lo ha ricordato Natali. Con 1850 euro al mese «ci ho vissuto - ha detto ancora Natali - perchè ho la moglie che insegna, e così ho comunque fatto una vita decorosa. Ma credo che lo Stato non faccia una figura decorosa, a dire quanto dà al direttore degli Uffizi». Con la suddivisione, nella riforma del Mibact, tra funzioni di tutela e funzioni di gestione e valorizzazione, «non arriverà a guidare un museo italiano uno che si è occupato di frigoriferi o di macchine; arriveranno comunque storici dell'arte archeologi architetti». Lo ha detto ieri a Firenze il ministro Franceschini. A capo delle gallerie statali ci saranno, ha poi aggiunto, professionisti del settore «con nel percorso formativo e professionale nella guida dei grandi musei, che è un lavoro vicino ma diverso a quello della tutela del territorio. Le sovrintendenze si occuperanno della tutela del territorio. Abbiamo diviso quello che in Italia è sempre stato unito».
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