Venezia, S. Marco. Il restauro della cripta e gli arazzi. Vio in pensione dopo 35 anni Elisa Lorenzini Corriere del Veneto 3/1/2016
VENEZIA. Dopo 35 anni di servizio come proto di San Marco l’architetto Ettore Vio lascia l’incarico. «È stato un bravo proto, una persona molto preparata e competente — spiega il primo procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin — ma quella del proto è un’attività faticosa, l’architetto Vio si è guadagnato il meritato riposo». Nei prossimi mesi sarà nominato il suo successore, un architetto che abbia conoscenze della storia e delle bellezze di San Marco e dell’ambiente veneziano compresi i suoi guai, ovvero acqua alta e salsedine. Vio sarà nominato proto emerito. «Se hanno bisogno di consigli io ci sarò sempre», ha detto. San Marco negli anni è diventata la sua seconda casa: era il 1981 quando è arrivato come proto succedendo ad Angelo Scattolin. Sono stati 35 anni intensi di restauri e interventi importanti sulla chiesa, sui mosaici, sul museo di San Marco. Racconta Vio: «La cosa più bella che ricordo è stata l’emozione dell’inaugurazione del restauro della cripta che ho diretto. Era il 14 dicembre 1993 e i lavori per liberarla dall’acqua sono durati dieci anni. Quel giorno all’inaugurazione c’era il patriarca Marco Cè e Vladimiro Dorigo visibilmente commosso. La cripta che risale all’ 829 racchiude la storia di Venezia». Tra gli altri interventi Vio è particolarmente affezionato al restauro degli Arazzi della Passione ora conservati nel museo di San Marco (1982-1994), e al restauro delle facciate della basilica che terminerà il prossimo anno con il lato che dà sul Molo. «Abbiamo creato una sezione Lavoro e studio della Basilica che svolge un prezioso lavoro preliminare ai restauri — spiega —. Nel 1994 abbiamo inaugurato il nuovo impianto di illuminazione che ha dato un volto diverso alla cattedrale». Il grande rimpianto? «Non essere riuscito a realizzare il sistema di difesa della Basilica dall’acqua alta. L’acqua purtroppo imbeve le murature e sale fino a raggiungere i mosaici tanto che si distaccano», prosegue l’architetto. Per i restauri della Basilica Vio ha vinto il premio Torta nel 1991 e il premio Elena Bassi nel 2001.
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