Milano. La guardia alta sulla cultura Corriere della Sera - Milano 5/1/2016
Neppure il tempo di archiviare Capodanno, e oggi in due abitazioni milanesi molto note al mondo culturale sarà già ora di nuovi festeggiamenti: compie infatti 74 anni Maurizio Pollini, nato nel 1942, e ne fa 84 Umberto Eco, più anziano esattamente di una decade. Non risulta che per nessuna delle due ricorrenze siano previste iniziative pubbliche; e tuttavia per Milano la felice coincidenza dei compleanni di un pianista e uno scrittore tra i più noti del pianeta è sempre una festa, che in questo 2016 suona come una conferma della notevole vitalità della cultura cittadina, da leggere in continuità con i buoni risultati del 2015 appena chiuso. Prendiamo quindi la duplice ricorrenza come un auspicio per l’anno che si apre, e si annuncia da subito piuttosto impegnativo. Reduci dai successi di Expo, felici della promozione a seconda città italiana per qualità della vita, naturalmente ci piacerebbe mantenere le posizioni; compito tutt’altro che facile, come ben sanno tutti coloro che devono bissare il successo di un esordio. Sarà in particolare complesso per tutte quelle sale espositive che hanno visto crescere i visitatori anche del 30%; o per quei teatri che — corazzata Piccolo in testa — hanno avuto un anno da record. Naturale quindi che i responsabili di questi luoghi alternino alla soddisfazione per il passato una certa preoccupazione per il futuro; senza dimenticare che non tutte le proposte del 2015 hanno avuto uguali successi, e in altri posti qualche ferita ancora provoca dolori. Un dato aiuta a essere ottimisti: il generale buon esito dell’anno appena trascorso non è tanto dovuto ai forestieri, ma soprattutto ai milanesi, che hanno accolto le diverse offerte con grande entusiasmo, con un atteggiamento proseguito fino alle feste di Natale. È quindi probabile che il fenomeno possa continuare, a fronte di un’offerta di pari qualità; e l’arrivo, tra le tante, di mostre dedicate a Miró (Mudec), Boccioni (Museo del Novecento) o al Simbolismo (Palazzo Reale) dovrebbe favorire la continuità. E così dovrebbero fare i sei mesi della XXI Triennale, all’insegna del Design after design. Nel frattempo, il 2016 sarà anche l’anno della sospirata riapertura dei cantieri del Lirico, ma anche quello della perdita del cinema Apollo, uno dei centri di proiezione più vivaci della città, e uno dei pochissimi rimasti in centro. Pure in pericolo l’orchestra Verdi, dopo la sensibile riduzione del contributo pubblico. Se siamo convinti che la qualità della vita dipende anche da queste vicende, non c’è dubbio: la guardia deve rimanere alta. |