CAMPANIA - Ora il Tuffatore trasloca a Napoli di ANGELA SABETTA 08 gennaio 2016 La città di Salerno
Dopo Milano la lastra di copertura della tomba del Tuffatore sarà esposta a Napoli. Il comitato scientifico del Parco archeologico di Paestum ha approvato, infatti, il trasferimento della lastra dipinta proveniente da una tomba di Paestum del V secolo a.C., unica al mondo. La tomba a Napoli sarà esposta nell'ambito della mostra "Mito e Natura: dalla Grecia a Pompei". Così è stato comunicato dal direttore Gabriel Zuchtriegel, da novembre alla guida del Parco archeologico di Paestum in seguito alla riforma Franceschini. La mostra, inaugurata quest'anno a Milano nell'ambito di Expo, si aprirà il 24 febbraio al Museo archeologico nazionale di Napoli. Il Tuffatore di Paestum è uno dei caposaldi del percorso. «La decisione non è stata facile - spiega Zuchtriegel - la lastra del Tuffatore è probabilmente l'opera più emblematica e affascinante che abbiamo a Paestum». A spingere per il trasferimento temporaneo a Napoli, anche i lavori di ristrutturazione e ammodernamento della sala che ospita la tomba del Tuffatore, resisi ormai necessari. Un ulteriore intervento programmato dalla direzione archeologica di Paestum è il ripristino della fontana di Carlo Alfano, nel giardino del museo proprio a cospetto della Tomba del Tuffatore. «L'intento – afferma il direttore del Parco archeologico – è quello di creare dialogo tra arte antica e arte moderna». Per questo, e per l'alto valore culturale e pubblicitario della mostra a Napoli, il comitato ha accettato il trasferimento a Napoli. «Utilizziamo i mesi della mostra a Napoli per abbellire la casa del Tuffatore - commenta Zuchtriegel – Al suo rientro troverà una bella sorpresa con un ambiente più accogliente e più adeguato e la fontana di Alfano funzionante e splendida». Zuchtriegel ha annunciato che la ristrutturazione della sala del Tuffatore e della fontana prevedono il coinvolgimento di sostenitori privati pronti a contribuire al rilancio dei beni culturali. Il progetto sarà «un assaggio di quello che andremo a realizzare nei prossimi anni nel museo archeologico, tenendo conto sia dell'immenso patrimonio archeologico sia di quello storico-artistico, a partire dallo stesso edificio museale, che è un monumento importante dell'architettura novecentesca italiana». Tra i progetti in cantiere della nuova direzione archeologica ci sono l'apertura al pubblico di almeno uno dei templi, «per consentire ai visitatori di ammirarlo nella sua maestosità dall'interno»; la riqualificazione strutturale del museo archeologico nazionale di Paestum; il recupero dell'ex fabbrica Cirio. «I templi adesso sono visitabili ma solo dall'esterno. Spero di riuscire a renderli visitabili anche dall'interno, almeno uno per iniziare. I progetti in cantiere – conclude Zuchtriegel - sono tantissimi, abbiamo già fatto varie richieste. Uno dei progetti riguarda l'ex fabbrica di pomodori Cirio, che insiste sul Santuario antico di Venere, dove intendiamo creare spazi per mostre, uffici, e servizi. Stiamo ripensando ai percorsi nel museo creandone uno prettamente didattico. Nel museo è necessario risolvere la criticità delle infiltrazioni d'acqua e dell'illuminazione, dobbiamo essere all'altezza di altri musei, il sito di Paestum ha potenzialità enormi». Spazio anche all'attività di comunicazione. «Stiamo lavorando sulla comunicazione – conclude Zuchtriegel - abbiamo creato una pagina Facebook "Parco archeologico Paestum" e iniziato al lavorare sul sito internet. La riforma Franceschini apre nuove possibilità, che vanno sfruttate, tutto il personale è contento per la nuova autonomia gestionale e finanziaria».
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