TOSCANA - Acropoli di Populonia veste tutta nuova con il progetto Arcus 14 gennaio 2016 IL TIRRENO
PIOMBINO. Al via i cantieri del progetto di conservazione e valorizzazione del parco archeologico di Baratti e Populonia. Il progetto da un milione di euro, alla cui definizione hanno contribuito Soprintendenza, Parchi Val di Cornia, Università. Finanziato con bando da Arcus (società del ministero che ha il compito di sostenere in modo innovativo progetti ambiziosi nel mondo dei beni culturali) è stato pensato nell’ottica di assicurare continuità e coordinamento fra le fasi della ricerca scientifica, del consolidamento e restauro delle strutture e della successiva valorizzazione e fruizione dei beni archeologici presenti nel sistema dei parchi promontorio di Populonia.
Lunedì scorso la consegna ufficiale degli incarichi alle imprese. Erano presenti, oltre alle imprese assegnatarie dei lavori di consolidamento, restauro e ricostruzione del basamento di uno dei templi (FAP Srl, Cooperativa archeologia e Accademia di belle arti “Galli” di Como), i progettisti, il Comune e la società Parchi.
L’idea di fondo di questo progetto resta che se è vero che la valorizzazione del patrimonio culturale si alimenta della ricerca, è altresì vero che a sua volta la ricerca trae dalla valorizzazione stimoli, idee, obiettivi e non solo giustificazione sociale e culturale. La valorizzazione può essere intesa, in altri termini, come parte costitutiva delle stesse scelte di conoscenza.
Nell'elaborare il progetto si è quindi tenuto conto da un lato delle esigenze di tutela del patrimonio, accentuate dalla fruizione e dall’avanzare della ricerca archeologica e dall'altro delle esigenze dei visitatori, in termini soprattutto di comprensione del dato archeologico e di ampliamento dei servizi partendo proprio da un’analisi delle criticità emerse durante la gestione.
La maggior parte degli interventi saranno concentrati in corrispondenza della zona dell’acropoli di Populonia e comprenderanno aree nelle quali ricerca, tutela e valorizzazione hanno livelli tra loro anche molto differenziati. Si passa da aree mai aperte al pubblico che necessitano di una progettazione integrale dei sistemi di viabilità, pannellistica e arredi, ad aree già indagate in passato per le quali l'importanza dei dati archeologici contrasta con la difficile percezione che il pubblico di non addetti riesce ad avere.
Interventi importanti che daranno un nuovo volto al Parco. Sarà realizzata la ricostruzione parziale di uno dei templi, resi visibili al pubblico pavimenti musivi, verrà realizzato un nuovo percorso di visita che permetterà di rendere fruibili gli ambienti che ospitavano il mosaico dei pesci, esposto al museo archeologico del territorio. Previste azioni trasversali finalizzate a dotare i visitatori di idonei strumenti di lettura dell’antico, attraverso installazioni multimediali e video che, utilizzando le nuove tecnologie oggi disponibili, consentano di rendere fruibile l’enorme mole di informazioni e di dati provenienti da decenni di ricerca archeologica.
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