VENETO - Un bando per salvare i capolavori artistici di Alessandra Ceschia 12 gennaio 2016 IL MESSAGGERO VENETO
Quattrocentomila euro per salvare un patrimonio artistico disseminato fra parrocchie, associazioni ed enti pubblici sul territorio. A metterli a disposizione è la Fondazione Crup attraverso il bando "Restauro beni mobili" che è stato presentato ieri. Il bando cofinanzierà progetti e iniziative volti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e storico locale. La Fondazione parteciperà alle spese con un contributo del 50 per cento sui costi preventivati e una quota massima di 20 mila euro per ciascun intervento riguardante affreschi, dipinti, sculture, ma anche pale d'altare, beni librari, decorazioni di pavimentazioni disseminati fra le province di Udine e Pordenone. «In questo momento segnato da una particolare scarsità di mezzi – ha commentato il presidente della Fondazione Crup Lionello D'Agostini – abbiamo voluto dare un segnale forte dell'attenzione della Fondazione nei confronti del nostro patrimonio artistico locale». Dopo una prima edizione del bando, in cui sono stati messi a disposizione 250 mila euro, quest'anno si propone un'edizione più robusta «non solo nella sua consistenza totale, ma anche per singolo intervento affinchè possa essere recuperato un patrimonio artistico, architettonico e storico più vasto» ha aggiunto il presidente. L'iniziativa vede la partecipazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. «Intendiamo svolgere un ruolo di protagonisti al fianco della Fondazione perché la tutela del patrimonio storico artistico è il principale fine della nostra attività – ha chiarito il soprintendente Corrado Azzollini –. Daremo il nostro apporto sia nella verifica per il rilascio delle autorizzazioni sia nella commissione che esaminerà i progetti». Le domande dovranno pervenire entro il 29 febbraio, verrà definita una graduatoria stilata, ha spiegato il direttore della Fondazione Luciano Nonis, in base all'importanza del bene, l'urgenza del'intervento, la capacità di inserirsi in un circuito culturale, la sostenibilità e l'incremento delle prospettive occupazionali. La precedente edizione del bando, ha riassunto Nonis «ha raccolto 62 richieste con relativi progetti, ma abbiamo potuto finanziarne 32». Fra queste il restauro della statua raffigurante San Filippo attribuita a Simone Martini del Museo diocesano, quello delle volte della "Cripta degli affreschi" nella basilica di Aquileia e del velo detto "della Beata Benvenuta Boiani" a Cividale, solo per citarne alcuni. «L'impegno economico è una determinante boccata d'ossigeno – ha commentato il Soprintendente Luca Caburlotto – e consente un importante contributo alla salvaguardia di un patrimonio culturale ricco e complesso». Presenti all'iniziativa il direttore dell'ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi di Udine don Sandro Piussi, di Concordia Pordenone don Simone Toffolon, l'assessore all'istruzione della Provincia di Udine Beppino Govetto e il presidente di quella di Pordenone Claudio Pedrotti.
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