Felicori: “A giugno riallestiamo la collezione Terrae Motus e nascerà un nuovo museo” di ANTONIO FERRARA 15 gennaio 2016 LA REPUBBLICA
Il direttore incontrerà la sorella del gallerista Nei locali del Circolo ufficiali l’Archivio di Stato
Una nuova vita per la collezione Terrae Motus e un milione di visitatori entro il 2019. Il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori racconta: «Giorni fa una funzionaria di Capodimonte mi ha contattato: “Abbiamo un letto qui in deposito che era negli appartamenti reali a Caserta. Appena vuole, lo venga a prendere”. Mi è sembrato un segno dei tempi, di un nuovo spirito che anima i beni culturali». Felicori ha partecipato pochi giorni fa a un incontro tra tutti i direttori dei musei campani a Castel dell’Ovo, su invito della direttrice Mariella Utili. Direttore, la Reggia nel 2015 ha avuto mezzo milione di visitatori, ed è al decimo posto in Italia. Che risultato è? «Sono molto contento, siamo secondi per performance in Italia dopo il museo Egizio di Torino, un incremento del 16 per cento, a due cifre, il sogno di ogni azienda». Come spiega il boom di ingressi? «Le domeniche gratuite lo spiegano solo in parte. Mi convince poco l’effetto Expo: non credo che Milano abbia inviato turisti a Caserta. C’è stato invece un incremento generale della Campania. Siamo in presenza del primo effetto della riforma dei musei, del fatto che da un anno si parla di beni culturali, il che ha riacceso l’interesse dei cittadini: c’è stato un effetto mediatico». E voi a Caserta come si siete mossi? «Nel nostro piccolo, dopo che il ministro ha inserito la Reggia tra i sette principali musei italiani, abbiamo svolto un attento lavoro sulla comunicazione. Siamo il primo museo italiano per gradimento su Facebook, la nostra pagina ha 106 mila “like”, siamo sbarcati su Instagram, Twitter, il pubblico ci segue e interagisce ». Domani arrivano il presidente del consiglio e due ministri, non capita tutti i giorni… «È un grande fatto, si libera una parte molto importante del piano nobile della Reggia. Nella sede del Circoli ufficiali sposteremo l’Archivio di Stato di Caserta, ospitato oggi in locali in affitto, inadatti: c’è un risparmio di decine di migliaia di euro per il ministero». Come utilizzerete i nuovi locali? «Ho firmato oggi (ieri, ndr) il passaggio di consegne, abbiamo già aperto la porta che collega gli appartamenti storici coi nuovi ambienti. Apriamo, di fatto, un nuovo museo di arte contemporanea che è la collezione Terrae Motus, da tempo entrata nel cono d’ombra. Presenterò la nuova sistemazione a fine mese ad Arte Fiera. La collezione Terrae Motus deve essere promossa tra il pubblico, immagino di intensificare i rapporti col Madre, con la Gam e con il Maxxi di Roma e col sistema dei musei d’arte contemporanea in Italia e all’estero». Cosa pensa la famiglia di Lucio Amelio? «Vedrò la sorella del gallerista la prossima settimana». Quando sarà visitabile il nuovo allestimento? «Col mio collega Marco Mazzarella stiamo lavorando affinché entro giugno la collezione Terrae Motus sia visitabile nei nuovi locali. Ho già l’aiuto economico della Camera di commercio di Caserta. Lancerò una raccolta fondi per finanziare l’intero riallestimento». A quanto ammonta la superficie che è ora nella vostra disponibilità? «Siamo sui 2.500 metri quadrati. Avremo uno spazio per ospitare mostre da tutto il mondo: penso a scambi con i grandi musei. Noi potremmo portare Terrae Motus per tre mesi in mostra e, in cambio, accogliere opere ed eventi». Ha parlato coi sindacati? «C’è uno schema di riorganizzazione, vedrò di essere più assiduo nell’ascoltare. Insieme possiamo scrivere una pagina nuova».
|