Firenze. Nuova Sant’Orsola, ultimo fiasco. L’ira dei bocciati Giulio Gori Corriere Fiorentino 20/1/2016
«Insoddisfacente» l’unico progetto in gara. Le imprese accusano: commissione influenzata
Per Sant’Orsola è l’ennesimo fiasco. Ieri mattina, la commissione tecnica della Città Metropolitana che doveva giudicare il progetto presentato da una cordata di imprese per il recupero dell’antico convento lo ha giudicato «insoddisfacente». Il progetto ha ricevuto 30,4 punti quando la soglia di sufficienza era stata fissata a 45. Il Raggruppamento temporaneo d’imprese comprendeva 8 realtà tra costruttori, impiantisti e immobiliari (Sire, Arcale, Giulio Tanini, Gefat, Bhc, Assocucine, Gecofin e Galb) e aveva presentato un progetto da quasi 30 milioni di euro per un hub universitario sulla creatività gestito dalla California State University dalla milanese Copernico (che tra i soci ha Ferragamo). Avrebbe dato spazio all’alta formazione, a startup del mondo dell’arte, design e architettura, oltre a aree destinate al coworking. Erano previsti, poi, una foresteria di 80 camere per 100-120 posti letto, il museo di Sant’Orsola, con un bookshop di Giunti, una ludoteca, un bar, un ristorante e una palestra con piscina. «Il museo di Sant’Orsola sarebbe già stato pronto per il G7 del 2017 e avremmo finito tutto entro tre anni», dicono da Rti Sant’Orsola. Ora la cordata sta valutando se ricorrere alla magistratura contro la Città metropolitana. Nell’occhio del ciclone le parole di Dario Nardella, che aveva espresso pessimismo sull’esito del bando prima della fine lavori: «La commissione ha lavorato serenamente o è stata influenzata? — dice il Rti — Siamo di fronte a una turbativa latente». Non solo, Rti Sant’Orsola contesta quella che ritiene un’incongruenza: un anno fa, un progetto presentato da una cordata (che comprendeva alcuni dei soggetti attuali) mancò di poco la sufficienza malgrado prevedesse quasi esclusivamente una foresteria da 400 posti: «Ci bocciarono perché mancavano attività culturali, ora ci sono e prendiamo un voto più basso?». Dalla Città metropolitana spiegano tuttavia che «il bando era diverso da quello dello scorso anno ed erano diversi i punteggi. Non hanno senso i paragoni». I motivi della bocciatura non sarebbero legati alla filosofia del progetto, ma avrebbero carattere tecnico. Gli imprenditori Rti Sant’Orsola, ora si chiedono se il no della Città metropolitana nasca dal fatto che Dario Nardella possa «aver avviato trattative con altri soggetti». Dopo tanti bandi finiti nel nulla quella dell’affidamento diretto con evidenza pubblica potrebbe essere una strada. I rumors di palazzo riferiscono che Sant’Orsola sarebbe, una volta ancora, senza pretendenti. E che il sindaco metropolitano avrebbe bussato a molte porte, senza però ottenere risposte .
|