Napoli. Campodimonte, sull'aeroporto vinca il parco Guido Donatone Corriere del Mezzogiorno 21/1/2016
Dopo la denuncia del direttore di Capodimonte Bellenger (gli aerei radenti rovinano i quadri), privilegiamo il parco e delocalizziamo l’aeroporto.
Caro direttore, ieri il Corriere del Mezzogiorno ha opportunamente riferito le preoccupazioni del nuovo direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, per l’edificio e per i dipinti su tavola a causa delle continue vibrazioni procurate dagli aerei che sorvolano a bassa quota la pinacoteca di Capodimonte. Non a caso il piano regolatore (2004) prevede per tale area un parco a verde pubblico con la delocalizzazione dell’aeroporto: potrebbe restare solo un city airport con piccoli aerei per il traffico nazionale. Ovviamente è uno dei principali problemi che dovrà affrontare il sindaco della città metropolitana perché Napoli non può certo perdere le rotte aeree internazionali; e dovranno la Regione Campania e il ministero dei Trasporti – si tratta di soluzioni a scala vasta – individuare l’area idonea per il nuovo scalo aereo prevedendo il suo stretto collegamento con il capoluogo regionale. Nel contempo Anna Paola Merone ha segnalato che l’importante museo napoletano non è segnalato nella blasonata Guida Lonely Planet: in sostanza tale guida internazionale da anni abbina Napoli alla costiera amalfitana, e ciò danneggia la nostra città. Peraltro nella seconda di copertina dell’ultima edizione in lingua inglese della Lonely ho rilevato con sorpresa che è presentata una bella acquasantiera di antica maiolica senza che ne venga precisato né il centro di produzione, né la cronologia. È una garbata replica dell’esemplare di grande dimensione con Sant’Antonio di Padova, pubblicato nella recente ricerca dello scrivente (L’antica ceramica di Cerreto Sannita , Esi-Napoli, 2015, tav. 22), e dovuto a un maestro attivo a Cerreto nella seconda metà del secolo XVIII. Non è quindi una produzione di Vietri, come si potrebbe pensare. Simili acquasantiere derivano da modelli degli stampi degli abili stuccatori sanniti e raggiungono alte quotazioni sul mercato internazionale in cui le produzioni di Cerreto sono assai apprezzate. Ciò non tange l’ambiente cerretese: infatti il libro prima citato per il disinteresse del sindaco non è stato presentato a Cerreto Sannita lo scorso anno, ma a San Lorenzello, un tempo borgo ceramico del centro sannita e attuale attivissimo centro di produzione ceramica. |