Pisa: allargare l’area Unesco. E Prato bloccherà altre licenze Giorgio Bernardini Corriere Fiorentino 21/1/2016
PRATO. Pisa e Prato seguono la scia di Firenze. Dopo quella guidata da Dario Nardella, le due amministrazioni comunali si attrezzano per introdurre modifiche migliorative ai regolamenti per la sicurezza, il decoro urbano e la pulizia dei centri storici. Come è noto non esiste uno strumento legislativo unico che permetta ai Comuni di intervenire come credono sul tema: per questo i sindaci dei grandi centri urbani della Toscana provano ad intervenire con altri strumenti. Il primo cittadino pisano, Marco Filippeschi, ha già messo in atto controlli e sanzioni sui minimarket grazie all’adozione di alcune delibere. Ma il futuro prossimo si gioca sul piano di gestione del sito Unesco cittadino, che quest’anno viene redatto per la prima volta dal Comune: «C’è l’idea di chiedere un allargamento del sito Unesco per andare oltre la sola piazza dei Miracoli e poter intervenire con regolamenti specifici, come accade a Firenze, attraverso quello strumento». Nell’attesa Filippeschi farà ricorso ad un «collage di provvedimenti, come delibere di giunta per impedire ulteriori aperture ed interventi di sicurezza urbana». A Prato invece la giunta comunale ha avviato una revisione del regolamento del commercio per quanto riguarda il centro storico, un provvedimento che sarà discusso dal consiglio comunale in programma la prossima settimana. «Non vogliamo mettere divieti, ma innalzare la qualità dei negozi che apriranno in un’area del centro storico dove lo spaccio di droga coincide con la presenza di minimarket», dice il sindaco Matteo Biffoni, che respinge il paragone con l’articolo «anti-kebab» del regolamento approvato durante l’era del suo predecessore Roberto Cenni. «Noi vietiamo l’apertura di nuovi minimarket in una specifica area della città».
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