Un museo a Bruxelles per il design di plastica degli anni 60 Lauretta Coz Corriere della Sera 23/1/2016
Duemila pezzi di un collezionista: «Cominciai quando vidi le sedie di Joe Colombo nella spazzatura»
Plasticarium è la straordinaria collezione di oggetti di design in plastica esposta presso Adam, Art & Design Atomium Museum, il nuovo museo del Design di Bruxelles. Con oltre 2.000 pezzi è la più grande collezione del suo genere in Europa. Nasce dalla passione di un ingegnere belga, Philippe Ducelle, 67 anni. Racconta che prima era un appassionato collezionista di vetri anni ‘30. Poi il cambio di rotta, ha conosciuto la plastica: «Subisco il fascino di questi materiali, vetro e plastica, perché entrambi sono lucidi, brillano e scintillano. Poi, per caso, dentro a grandi bidoni di spazzatura, nella periferia sud di Bruxelles, nel 1987, ho trovato una sedia di Joe Colombo. Ho pensato che, se le persone cominciavano a buttare bei mobili di grandi progettisti, forse il loro tempo era finito, e iniziava il mio, quello di salvare la memoria di questi oggetti, vere icone di stile, altrimenti tutto sarebbe andato perduto». Una ricerca durata anni, per acquisire, in giro per il mondo, quanti più pezzi possibili. «Molto spesso mi sono battuto, invano, con collezionisti che avevano risorse economiche più ampie, come Joe Berardo, che ha aperto a Belem, Lisbona, un bellissimo museo, ma ho avuto anche grandi ispirazioni. Dopo aver visto nel ‘72 la mostra al MoMA di New York Italy: The New Domestic Landscape, a cura di Emilio Ambasz, ho deciso poco alla volta di recuperare i vari oggetti, una produzione incredibile». L’avvento della plastica all’inizio degli anni 60 aveva sconvolto le abitudini dell’arredo nelle abitazioni, la realtà domestica in quegli anni diventava un luogo di formidabile sperimentazione sociale oltre che estetica. Lo racconta molto bene uno spezzone del film «Mon Oncle», di Jacques Tati (1958), in cui l’incredulo monsieur Hulot si aggira in una casa dove tutto è di plastica: la dimora ideale per Philippe Decelle, che ha raccolto oggetti di uso quotidiano dai 60 a oggi. Tanti i designer famosi, come Joe Colombo, Eero Aamio e Verner Panton, ma anche importanti opere d’arte di artisti di fama internazionale come César e Arman. Molti i nomi italiani esposti con i loro lavori: le tazzine da caffè coloratissime di Massimo Vignelli, la Valentina di Ettore Sottsass per Olivetti, il televisore Algol, Brionvega, di Marco Zanuso e Richard Sapper, i mobili con ruote Boby, di Joe Colombo, per B-Line. Non manca la produzione Kartell, con la lampada 4029 di Joe Colombo con svuota tasche, la Sedia Universale di Joe Colombo e i Componibili di Anna Castelli Ferrieri. Il nuovo museo ha una superficie di 5.000 mq progettata dallo studio Lhoas & Lhoas Architetti. La costruzione si trova vicino all’Atomium, il monumento in acciaio costruito in occasione dell’Expo del 1958. Oltre alla collezione permanente, l’Adam ospita anche mostre temporanee dedicate all’arte e al design del XX e XXI secolo. Ad accogliere gli ospiti, una coloratissima scala d’ingresso, disegnata da Jean Nouvel.
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