AVIANO. Palazzo Menegozzi, causa infinita 01 febbraio 2016 IL MESSAGGERO VENETO
Un intrico di ricorsi e carte bollate destinato a non essere risolto a breve. Il caso è quello del parco di villa Menegozzi, espropriato dal Comune alcuni anni fa. Se è pacifico, perché deciso anche dal Consiglio di Stato, che i motivi per espropriare erano legittimi, rimangono alcuni aspetti da chiarire, tra cui il valore del parco.
E proprio questo sarà l’ultimo a dover essere deciso: la Corte d’appello, infatti, di pronuncerà ma solamente dopo che il Tar si sarà espresso sui ricorsi ancora pendenti, che potrebbero aprire però le porte a ricorsi al Consiglio di Stato. Una questione intricatissima ma che se anche dovessero dare ragione all’ex proprietario, la Cb Immobilire, non comporta che il parco rientri nella sua disponibilità.
Da decidere ancora due ricorsi al Tar. Uno di questi è contro la Soprintendenza ai beni architettonici e contro il ministero dei beni culturali che avevano dato il via libera all’esproprio. Ricorso pendente da alcuni anni davanti al Tar che, prima o poi, si pronuncerà.
Questo significa che bisogna attendere che il ricorso sia calendarizzato, ma dopo la decisione una delle due parti potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato allungamento notevolmente i tempi. Lo stesso schema lo si può applicare all'ultimo ricorso al Tar.
Rischiano di passare anni, quindi, prima che queste due vertenze si chiudano e la Corte d’appello decida sul valore del parco.
E non è cosa da poco visto che per il valore di é appena chiusa davanti al tribunale di Pordenone una vertenza relativa al compenso da dare alla terna peritale che ha stabilito il valore del parco.
Chiusura con accordo, ma rimane aperta la domanda: quanto vale il parco? Circa 400 mila euro per il Comune, tre volte di più secondo la Cb di Bruno Carraro e la terna peritale che però non aveva deciso all’unanimità.
Troppo per il Comune che è ricorso in Corte d’appello, dove ci sono state già alcune udienze, ma i giudici hanno deciso di sospendere il giudizio: prima, hanno detto, meglio chiudere tutte le altre partite perché le decisioni sono “a cascata”.
Quindi il valore del parco verrà determinato solo nel momento in cui tutte le altre questioni giudiziarie saranno chiuse. A oltre 10 anni dal passaggio di proprietà del palazzo dalla famiglia Menegozzi Brazzoduro alla Cb immobiliare e al tentativo di prelazione fallito da parte del Comune, la questione rimane aperta.
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