"No all'impianto, così si svalutano gli scavi archeologici" 03 febbraio 2016 la repubblica
Il direttore Zuchtriegel denuncia l'impatto visivo: "Lavoro per migliorare il sito, sarà possibile entrare nei templi"
«LA REALIZZAZIONE di una centrale a biomassa a pochi chilometri dall'area archeologica di Paestum rischia di avere un impatto visivo e olfattivo sul paesaggio nella sua interezza». Gabriel Zuchtriegel da tre mesi è il direttore del parco e del museo archeologico, il più giovane tra i 20 scelti ad agosto scorso dalla commissione voluta dal ministro Dario Franceschini. L'archeologo tedesco è divenuto punto di riferimento di cittadini e associazioni. Tanto da aver sposato in pieno la battaglia contro l'impianto previsto a 4 chilometri dagli scavi.
Direttore, perché un archeologo si metta alla testa di una lotta ambientalista? «Per il sito Unesco di Paestum, un attrattore di grande rilevanza culturale ed economica, la realizzazione di un impianto di questo tipo nei dintorni dell'area archeologica equivarrebbe a una svalutazione dell'offerta storico- artistica e ambientale nei confronti del pubblico nazionale ed internazionale».
Ha parlato con i comitati civici?
«Sì, ho ricevuto una delegazione: E devo dire che insieme a me molto attivi sono il sindaco Italo Voza, Legambiente e altra associazioni. Il museo è sempre stato punto di riferimento dei cittadini, e non dobbiamo questo contatto».
Che cosa rischiano i templi di Paestum?
«Quegli edifici di VI-V secolo avanti Cristo rappresentano un patrimonio unico nel mondo non solo per le loro caratteristiche architettoniche e artistiche, ma anche perché sono inseriti in un paesaggio storico di grande significato. Per la loro stessa fisionomia, i templi si aprono sul paesaggio e diventano così tutt'uno con esso, offrendo un'esperienza unica ai visitatori e ai turisti dell'area archeologica ».
La battaglia contro l'impianto ha anche un valore simbolico?
«Sì, e fa capire che tutela e valorizzazione sono due facce della stessa medaglia».
Più 7 per cento nel 2015 con 300mila visitatori: che programmi ha?
«Quando Goethe venne a Paestum apprezzò l'architettura dorica solo dopo un'ora di cammino tra le colonne. Stiamo progettando un percorso di visita all'interno della Basilica, il tempio più antico con decorazioni e un podio più basso: sarà un'esperienza unica, entrare in un tempio antico, con quelle colonne così possenti. Ci sono problemi di organizzazione del personale e di sicurezza che risolveremo ».
A novembre i carabinieri nucleo tutela patrimonio culturale hanno recuperato le lastre della Tomba del guerriero, scavata clandestinamente a Paestum. Quando la esporrete nel museo?
«Nei prossimi mesi. Stiamo completando le procedure. Faremo una mostra».
E per la fruizione?
«In estate ripristiniamo le visite notturne, e poi avremo concerti ed eventi. Rivivrà il percorso delle mura: nella Torre 28 trasferiremo il Museo del Grand tour della fondazione Vico oggi a Capaccio. E poi va potenziata la stazione delle ferrovie».
Con i treni ad alta velocità come a Pompei e a Caserta?
«Perché no. Siamo fortunati ad avere la stazione di fronte all'ingresso di Porta Serena che dà direttamente sugli scavi».
Nascerà un'associazione "Amici del museo"?
«Già c'è la fondazione Paestum, si tratta solo di allargare i programmi e le attività in un percorso condiviso».
(antonio ferrara)
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