CARRARA.Parco della Padula, cantiere infinito 05 febbraio 2016 Il Tirreno
Sopralluogo e protesta di Assemblea Permanente e Carrara Bene Comune: i lavori dovevano essere conclusi già da un pezzo
Assemblea Permanente e Carrara Bene Comune, insieme ad alcune associazioni del territorio, riaccendono i riflettori sul parco della Padula. Prima il sopralluogo e poi la protesta: “La Padula non è merce di propaganda”. Una passeggiata attraverso un cantiere a cielo aperto , in mezzo a ruspe e operai che finalmente sono tornati al lavoro per portare a termine il progetto Piuss. Sì perchè da qualche tempo alla Padula sono riprese le opere che dovrebbero trasformare Villa Fabbricotti in un museo di ultima generazione e riqualificare l'intero parco. Un intervento lungo e travagliato, segnato da innumerevoli “stop and go”, come in una gara di Formula Uno. Assemblea Permanente e Carrara Bene Comune, con il supporto delle associazioni Siamo Carrara, La Svolta e Fare comunità hanno fatto visita ieri mattina al parco più discusso di Carrara, dove i cantieri sono aperti dal 2009 e non è dato sapere quando chiuderanno. Sì perchè la data indicata sui cartelloni per la fine lavori, è il 24 dicembre 2015: qui invece operai e mezzi sono ancora all'opera perchè l'intervento è tutt'altro che concluso. «Hanno ripreso le opere ad aprile 2015, avrebbero dovuto terminare a Natale ma come si vede non è stato così» spiega Barbara Bertocchi, di Assemblea Permanente, sottolineando lo stato di abbandono e inaccessibilità in cui versa il parco. Al di là dei tempi, a non convincere del tutto sono anche le scelte progettuali per la sistemazione della Padula: «E' un progetto che già sulla carta si preannunciava troppo invasivo. Stanno realizzando un monumento ai servizi igienici e un punto informazioni imponente, che poteva tranquillamente essere ospitato all'interno della villa» spiega Claudia Bienaimè, nella doppia veste di consigliera comunale e architetto. Un occhio attento, quello dell'esponente dell'opposizione, al quale non potevano sfuggire le strutture metalliche che spuntano sul tetto di Villa Fabbricotti: «Sono gli impianti di condizionamento dell'aria, sono certa che la Soprintendenza non potrà autorizzare dei mostri di quel tipo, che dimostrano la poca attenzione dei tecnici del comune» aggiunge la Bienaimè. Al di là delle critiche, c'è poi un paradosso sotto gli occhi di tutti: anche una volta completato – non si sa quando - il Piuss, il parco potrebbe rimanere inaccessibile, almeno dalla zona di Potrignano, e questo perchè il “nuovo ponte” costruito nel 2003 deve essere sistemato. Secondo la stima snocciolata lo scorso aprile dall'assessore Massimiliano Bernardi servirebbero 16 mila euro, ma l'intervento non è inserito nel Piuss: «Contestiamo che il ponte sarà l'ultimo dei lavori, cosa che prolunga l'inagibilità del Parco e che qui c'è una Ludoteca pronta all'uso che viene tenuta chiusa perchè nel resto del parco i cantieri sono ancora aperti» spiega Maria Grazia Contarini militante dell'Assemblea Permanente e architetto. Obiezioni che potrebbero tradursi in missive alla Soprintendenza dei Beni Artistici e Architettonici per segnalare i condizionatori a vista sul tetto di villa Fabbricotti e altri interventi esteticamente discutibili. Anche per questo Assemblea Permanente ha apposto sulla rete di recinzione del cantiere di villa Fabbricotti lo striscione “ La Padula non è merce di propaganda”, un messaggio comparso ieri mattina anche sulla recinzione degli Animosi, nella variante “Il teatro non è merce di propaganda”.
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