GORIZIA - Torrenti conferma: «I musei nell’Erpac» Il Messaggero Veneto 05 febbraio 2016
«Gorizia dovrà diventare il capoluogo della cultura: su questo aspetto deve puntare per centrare il rilancio». Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, intervenendo l'altra sera all'assemblea di circolo del Partito democratico di Gorizia. L'esponente della giunta Serracchiani è stato invitato dalla segreteria goriziana dei democratici per parlare soprattutto della riforma che porterà i Musei provinciali a confluire nel costituendo Erpac, l'ente regionale per la promozione delle attività culturali. Un'istituzione che, come confermato da Torrenti, «avrà la propria sede a Gorizia, che non sarà soltanto un ufficio di rappresentanza. Ci sarà un comitato scientifico con un direttore e una commissione speciale che si occuperà in maniera specifica dei Musei provinciali, con componenti indicati direttamente dal territorio».
Alla guida dell'istituzione museale sarà confermata l'attuale sovrintendente Raffaella Sgubin, mentre resta da chiarire il destino del patrimonio artistico oggi gestito dalla Provincia: Torrenti ha ribadito la validità della proposta che porta alla nascita dell'Erpac, anche se il presidente dell'ente intermedio Enrico Gherghetta e i sindaci dell'Isontino continuano a lavorare all'ipotesi di una fondazione, che erediti dalla Provincia la proprietà dei beni mobili. L'assessore regionale ha comunque garantito che «il patrimonio artistico resterà vincolato ai Musei e dunque al territorio, mentre gli immobili, in base alla legge sul riordino degli enti locali, passerà alla Regione». Nell'ambito della costituzione del nuovo ente per la gestione delle attività culturali, che comprenderà anche Villa Manin, dovrebbero trasferirsi proprio da Codroipo al capoluogo isontino i corsi di restauro tessile e del libro. Torrenti ha poi allargato il raggio della propria analisi sul ruolo di Gorizia, ricordando come «la precedente giunta regionale abbia massacrato il capoluogo isontino sul piano culturale» e annunciando prospettive buone per la Fondazione Coronini, grazie ad alcune operazioni immobiliari e al rilancio di Villa Louise, per il cui recupero la Regione ha stanziato 3 milioni di euro, erogati su base decennale: la storica dimora di largo Culiat diventerà un incubatore di imprese artistiche, con residenze destinate ad accogliere artisti provenienti anche dall'estero. (chr.s.)
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