CAMPANIA - «Crescent, autorizzazioni chieste all’ente sbagliato» di Gaetano de Stefano 05 febbraio 2016 La città di Salerno
Processo Crescent, quattordicesimo atto. E già sono state programmate le altre tre udienze, per una storia senza fine, che vede imputati l'ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ora presidente della Campania, e altre 21 persone tra ex assessori, tecnici comunali e imprenditori. I reati contestati a vario titolo dai pm Rocco Alfano e Guglielmo Valenti sono di falso in atto pubblico, lottizzazioni abusive, e abuso d'ufficio. E nell'udienza di oggi, presso la seconda sezione penale (presidente Siani, giudici a latere Cantillo e Trivelli) tutta la discussione ha ruotato proprio attorno alle autorizzazioni rilasciate, che hanno dato origine alla vicenda. Perché ci sono da accertare diversi aspetti che non sembrano chiari, in particolare, se la procedura adottata dalla Sovrintendenza sia stata corretta o meno. E, soprattutto, c'è da capire il perché il nullaosta sia arrivato attraverso il silenzio assenso. D'altronde il dubbio dei pm è che, in qualche modo, sia stato favorito il Pua fronte mare, che prevede la costruzione del Crescent e di Piazza della Libertà, attraverso questo escamotage, per acquisire i pareri necessari . Proprio per questo sono stati ascoltati, come testi della Procura, due funzionari del ministero, l'ex direttore amministrativo della direzione regionale, Carlo Guardascione, e la funzionaria Assunta Panzera, e anche l'ex direttore del settore Ragioneria del Comune di Salerno Vincenzo Della Greca, al quale sono state sottoposte alcune determine di pagamento, relativi a compensi per due congressi di architettura che si sono tenuti in città. Il nocciolo della questione, tuttavia, ruota attorno al passaggio di competenze 2009, e trasferite dal livello regionale a quello nazionale del ministero. I due funzionari non hanno saputo fornire chiarimenti sulla trasmissione degli atti per la valutazione paesaggistica a Roma, inviata dal Comune di Salerno alla direzione regionale. Una procedura, secondo le persone sentite, che non ha rispettato la legge. Ma questa circostanza è stata contestata dagli avvocati della difesa. Insomma ci sono ancora diversi dubbi da sciogliere e, proprio per questo si è deciso di sentire altri testimoni, E, in particolare, il dg della direzione regionale, Gregorio Angelini.
|