Il super visitatore: "Le mie 100 volte" 06 febbraio 2016 La Repubblica
L'INTERVISTA/ LA PASSIONE DI UN LAVORATORE DEL TEATRO
TRENT'ANNI, operatore teatrale, Andrea R. nel 2015, grazie alla tessera, è entrato più di 100 volte in un anno nei musei, con una media di circa due visite a settimana.
Non si può dire che non abbia sfruttato l‘abbonamento: ogni ingresso è costato qualcosa come 50 centesimi. Soddisfatto?
«Sì, perché posso permettermi di seguire una grande passione: certo non potrei permettermi di entrare nei musei così tante volte senza tale agevolazione. Lavoro in teatro, non ho un orario d' ufficio, né devo timbrare il cartellino. Così nei ritagli di tempo me ne vado in un museo».
Perché ci va così spesso?
« Mi piace, e mi interessa per il mio lavoro, osservare il pubblico, vedere come si muove in un certo ambiente. Ho inoltre interessi culturali, dalla storia antica all'arte contemporanea: quale migliore posto per coltivarla di
un museo»
Quali preferisce?
«Al primo posto metto l'Egizio, l'ho apprezzato soprattutto dopo che è stato rinnovato. E' molto vasto, mi piace dividere la visita, concentrarmi su una sezione per volta. Poi, quando mi sposto per lavoro o sono in tournée, approfitto del tempo libero, per esempio se vado a Saluzzo non rinuncio a vedere la Castiglia e Casa Cavassa. Per lo stesso motivo ho visitato il Castello di Miradolo, già di per sé interessante, con la mostra di Caravaggio ».
E le altre mostre?
«Ho visto soprattutto Matisse a Palazzo Chiablese e "Raffaello. Il Sole delle arti" alla Reggia di Venaria. Poi i Divisionisti al Museo Accorsi Ometto, un altro luogo che mi piace: poiché c'era molta gente, ho dovuto tornare. Naturalmente ho visitato l'esposizione di Monet alla Gam».
Quante volte ci è tornato?
«Due o tre soltanto. Poiché amo molto l'arte contemporanea, mi sono recato spesso anche al Castello di Rivoli. Dopo tante visite posso permettermi di fare da guida agli amici e colleghi teatranti che vengono a trovarmi da varie parti d'Italia»
(m.pa.)
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