Milano. Il Museo della Scienza esporta Leonardo sulle rive del Tamigi Fabio Cavalera Corriere della Sera - Milano 10/2/2016
Londra rende omaggio all’Italia, a Milano e al museo della Scienza e della Tecnologia (500 mila visitatori nell’ultimo anno) con un’esposizione interattiva allo Science Museum di South Kensington per celebrare il genio «ingegneristico» di Leonardo da Vinci ( foto ). Dopo 630 mila visitatori tra Francia, Germania e Brasile, il museo milanese oggi approda sulle rive del Tamigi.
LONDRA. Milano mette in mostra la sua eccellenza. Forse non tutti sanno che il Museo della Scienza e della Tecnologia ha pochi rivali in Europa: è il quarto dopo Londra, Parigi e Monaco pur contando su mezzi finanziari assai inferiori. Un terzo del suo bilancio dipende dai contributi dello Stato e degli Enti Locali, un terzo dall’autofinanziamento (500 mila visitatori nell’ultimo anno) e un terzo dagli sponsor. Il suo patrimonio è un fiore all’occhiello di Milano e dell’Italia. E Londra gli rende omaggio con una bellissima esposizione interattiva al «Science Museum» che celebra «l’ingegnere» Leonardo da Vinci. Dopo avere già raccolto 630 mila visitatori in Francia, Germania e Brasile, la nostra istituzione museale sbarca (da oggi fino al 4 settembre), illustrata dal curatore Claudio Giorgio e dal direttore Fiorenzo Galli, sulle rive del Tamigi con «Leonardo da Vinci: the mechanics of genius». Conquistare Londra non è facile perché è piena di tesori museali. Eppure l’obiettivo è stato raggiunto se si tiene conto delle prenotazioni già registrate per le visite e delle accoglienze a cinque stelle ricevute da giornali del calibro del Guardian e del Daily Telegraph, solitamente severi. In sei sezioni più una sala introduttiva la capitale britannica fa conoscenza dell’estro e della fantasia vinciana, nella sua versione forse meno conosciuta all’estero: quella di «progettista». Ecco dunque che i 39 modelli della collezione del Museo della Scienza e della Tecnologia milanese vengono a raccontare le impareggiabili virtù leonardesche di osservatore della natura e di disegnatore meccanico. Si tratta delle 39 opere create nel 1952 per rendere vicina e visibile la tecnologia immaginata e abbozzata da Leonardo nell’ambito militare (la balestra gigante, l’artiglieria a canne multiple, lo scafandro per i palombari), civile (le gru e i carri per i cantieri), industriale (il telaio per i laboratori tessili), poi del volo (la vite aerea) e della ricerca scientifica (gli strumenti per gli studi ottici e dell’attrito). «L’ingegnere» Leonardo espatria col botto. Dell’artista si sa moltissimo, quasi tutto. Del tecnico e del progettista poco. Ora a Kensington c’è la fila per imparare. E Londra, culla museale, s’inchina al nostro patrimonio culturale e tecnologico. |