FIRENZE - Alta tensione all'Accademia "La direttrice non dialoga" GAIA RAU 10 febbraio 2016 LA REPUBBLICA
DUE assemblee, il sindacato sul piede di guerra. E infine una convocazione, "in extremis", fra tre giorni. È un clima pesante quello che si respira nei corridoi della Galleria dell'Accademia, dove ieri pomeriggio – con un secondo "turno" in programma domani mattina – i lavoratori della Uil si sono riuniti con lo scopo principale di puntare il dito contro Cecilie Hollberg, la nuova direttrice- manager, tedesca, del museo fiorentino, nominata l'estate scorsa in virtù del concorso internazionale previsto dalla riforma Franceschini ed entrata in servizio ai primi di dicembre. «Le abbiamo chiesto formalmente un incontro venti giorni fa, non abbiamo mai avuto risposta», tuonava ieri mattina il segretario per i beni culturali Enzo Feliciani. E ancora: «Non abbiamo idea di quali siano i suoi piani per la riorganizzazione del museo. Saranno costituiti nuovi uffici? Sta pensando anche lei, come Eike Schmidt agli Uffizi, di prorogare l'apertura della Galleria? Anche all'Accademia, come agli Uffizi, c'è carenza di personale: servono almeno 6/7 assistenti tecnici e 12/13 custodi in più. Tanto più che, come tutti sanno, siamo alle prese con un museo che soffre di grave sovraffollamento, e la sicurezza non si può garantire senza la presenza umana. Con le passate gestioni, quella di Tartuferi, ma anche con chi lo ha preceduto, c'è sempre stato un confronto, una correttezza nei rapporti. I problemi, insomma, si affrontavano insieme. Lo stesso Schmidt ci riceve regolarmente, per quanto possiamo essere in disaccordo su alcuni suoi progetti. Con Hollberg, abbiamo l'impressione non solo che non abbia le idee chiare, ma anche che non sia affatto interessata al mantenimento delle relazioni sindacali».
Poi, nel primo pomeriggio, a poche ore dall'inizio dell'assemblea, il cambio di rotta, a sorpresa, della direttrice, che invia la tanto attesa convocazione. Invitando i rappresentanti delle sigle sindacali a un incontro venerdì pomeriggio. «Ci sentiamo in parte tranquillizzati – ammette il rappresentante della Uil – anche se si tratta di una riunione che verterà su una questione di ordinaria amministrazione, e cioè la pianificazione del personale per garantire le aperture domenicali, la cui discussione non era più prorogabile. Speriamo che ne seguiranno altre anche sul resto». Più tardi, in serata, arriva anche un comunicato da parte della stessa Hollberg, che alle accuse di Feliciani risponde di non aver mai «rifiutato incontri col sindacato: anzi, uno vi è stato a fine anno ed altri ce ne saranno a breve scadenza ». Quanto all'assemblea di ieri, sarebbe stata «portata a conoscenza della direzione, attraverso l'invio di una mail, solo nella serata di venerdì 5», ma «la direzione ha reso comunque possibile lo svolgimento dell'assemblea nel giorno indicato e nono- stante abbia creato non pochi disagi e problemi alla direzione stessa, che è stata in grado di impegnarsi per organizzare tutto nella giornata di lunedì, cioè di fatto con un solo giorno di preavviso ». Infine, sui progetti per il futuro del museo, Hollberg non ne specifica i contenuti, definendoli tuttavia «tanti e tutti importanti », e concludendo con una rassicurazione sugli orari: «Per il momento non è prevista alcuna variazione».
È slittato intanto di una settimana, al 16 febbraio, causa malattia di Schmidt, l'incontro, in programma ieri pomeriggio, nel corso del quale il direttore degli Uffizi avrebbe dovuto confrontarsi con i sindacati sul piano di riorganizzazione delle Gallerie, i progetti di ampliamento di orario e l'ipotesi di abolire il consueto giorno di chiusura settimanale: «Per noi – dice Feliciani – aprire il lunedì significa rompere un equilibrio, sfasciare un'organizzazione consolidata, senza peraltro che questo porti agli effetti auspicati dal direttore, visto che il lunedì non è mai stato un giorno di particolare affluenza turistica in città. Ma siamo pronti a confrontarci con lui».
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