Napoli. Caro Presidente, quel Caravaggio non lasci la città Guido Donatone Corriere del Mezzogiorno 12/2/2016
Signor Presidente, nell’agosto-settembre 2014 il Corriere del Mezzogiorno ha ospitato le ferme e indignate proteste dei maggiori storici dell’arte italiani e di Italia Nostra contro il trasferimento all’Expo di Milano del famoso dipinto di Michelangelo da Caravaggio «Le opere di Misericordia», conservato nel Pio Monte della Misericordia di Napoli dalla sua fondazione.
I predetti, autorevoli studiosi, hanno pertinentemente assunto che i Deputati del Pio Monte, dopo la conclusione dell’opera (commissionata nel 1606), con «Conclusione» del 27 agosto 1613 imposero la sua «perpetua inamovibilità». In seguito anche la fastosa trasformazione barocca della Cappella, nel 1670, venne ideata in funzione dello straordinario capolavoro del Caravaggio. Ne consegue la complementarietà tra l’architettura e il «contesto» della Cappella, divenuta inscindibile con il dipinto, tanto che non può esserne nemmeno temporaneamente separato. Inoltre l’articolo 48 del Codice dei Beni culturali del 2004 prevede che l’eventuale autorizzazione ai trasferimenti da parte del Ministero delle Belle Arti deve tenere conto «delle esigenze di conservazione dei beni», che comprende altresì la salvaguardia del contesto storico in cui sono inseriti: nel caso del dipinto del Caravaggio significherebbe quindi asportare anche l’architettura della Cappella del Pio Monte. Il trasferimento pertanto non avvenne. Immagino che di tutto ciò, signor Presidente, non sia stato avvertito. Dal momento che risulta alla scrivente associazione che il Caravaggio del Pio Monte è stato richiesto alla predetta Deputazione, dietro lauto compenso, per essere presente a una Mostra da tenersi nei prossimi mesi presso il Quirinale. Confido nel Suo autorevole intervento per la revisione della richiesta dell’«inamovibile» Caravaggio, che siamo invece lieti venga ammirato a Napoli dai connazionali e dai turisti nel suo inimitabile, originario contesto storico-architettonico e ambientale. Con i sensi della più viva stima e considerazione. |