I beni dei musei a Gorizia e Monfalcone 10 marzo 2016 il messaggero veneto
Saranno i Comuni di Gorizia e Monfalcone a ereditare la proprietà dei Musei provinciali. Ad annunciarlo ieri, nel corso della seduta della commissione consiliare cultura, il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta. A livello tecnico, come spiegato ieri dal numero uno dell'ente intermedio, con Regione e Ministero dei Beni culturali si è optato per il «trasferimento del diritto reale di proprietà dei beni culturali dalla Provincia in forma indivisa ai Comuni di Gorizia e Monfalcone». Il tutto attraverso una norma di legge regionale appositamente costruita, che si aggiunge a quella già varata a gennaio dalla Regione: sarà quindi mantenuto il vincolo pertinenziale al territorio a garanzia di tutti i venticinque Comuni isontini. La decisione definitiva è giunta dopo gli approfondimenti scaturiti dall'incontro che la scorsa settimana lo stesso Gherghetta e l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, hanno avuto nella sede del Mibact a Roma con il rappresentante della direzione Musei del dicastero, il capo di gabinetto di Franceschini e il capo ufficio legislativo del ministero. Sul tavolo, come da dibattito di questi mesi, più proposte: scartata quella della Fondazione (il Codice dei beni culturali prevede che i trasferimenti di beni mobili possono avvenire solo ed esclusivamente ad altri enti pubblici territoriali, oltre allo Stato e alle Regioni. La Fondazione invece non è una persona giuridica di diritto pubblico), ha subito la stessa sorte quella che prevedeva il trasferimento dei beni alle Uti, «per il semplice fatto che le unioni territoriali ancora non ci sono e non è quindi dimostrabile che possano garantire tutela e integrità delle opere d'arte». È confermata inoltre la dislocazione dell'Erpac (il nuovo ente regionale per le attività culturali) a Gorizia, con un ruolo di coordinamento regionale. «L'obiettivo che la Provincia si è data – ha detto Gherghetta – è quello di tutelare e valorizzare l'immensa collezione di beni culturali che in più di 150 anni, il territorio ha costruito, per un valore superiore a 94 milioni di euro. Un patrimonio di tutta la comunità isontina, che ne rappresenta la storia e l'identità culturale, aperta e transfrontaliera. In questi mesi abbiamo ascoltato il territorio, parlato con i comitati, con gli amministratori: locali, che ci hanno dato mandato di mantenere barra dritta sulla proprietà: abbiamo giocato di squadra, anche con i consiglieri regionali e il comitato GoPolis, che ringrazio».(chr.s.)
|