Rosignano. La villa contesa di Castiglioncello Cinzia Colosimo Corriere fiorentino 20/3/2016
Rosignano, battaglia del Comune per la «Celestina». Il Demanio: no, lì ci va la Finanza
CASTIGLIONCELLO. Villa Celestina ha avuto molte vite. Costruita durante il fascismo, dopo la guerra l’edificio della pineta Marradi ha ospitato un «Circolo Villeggianti», poi una sala da gioco e una da ballo, poi è stata chiusa per una ventina d’anni, per riaprire nel 2010 come centro di biologia marina dell’Università di Pisa, chiudere ancora e riaprire — sotto la gestione del Comune di Rosignano — di nuovo.
L’ultima vita di Villa Celestina è una contesa tra il Comune e l’Agenzia del Demanio, proprietaria della struttura. Il Comune la usa come centro culturale ed espositivo, ma il Demanio adesso vorrebbe riprendersela, per trasferirci la tenenza della Guardia di Finanza. Un braccio di ferro che va avanti da due anni, ma che è esploso la scorsa settimana: «Abbiamo ricevuto una lettera che indicava il 30 aprile come data di rilascio dell’immobile», racconta il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi. «Una forzatura rispetto a un percorso avviato — spiega — perché la trattativa va avanti da tempo e ha sul tavolo anche soluzioni alternative». Il nodo infatti viene da lontano: inizialmente la villa era inserita, insieme alla pineta Marradi, nell’elenco dei beni trasferibili con il federalismo demaniale. Dato che il Comune aveva già disponibilità dell’immobile, avanzò richiesta per l’acquisizione piena ma ottenne solo la pineta, perché nel frattempo era subentrata la spending review, che secondo il Demanio imponeva di trasferire lì la Finanza, attualmente a Cecina, piuttosto che creare una sede nuova.
«Anche il Comune di Cecina non è favorevole al trasferimento dei finanzieri — nota Franchi — ragione per cui abbiamo avanzato due alternative, una per ciascun Comune, che prevedono la permuta della villa a Castiglioncello, e di altri beni a Cecina, in cambio della realizzazione a spese nostre della nuova tenenza». Un’operazione da 3 milioni di euro circa, a partire da un valore della villa stimato sui 2,5 milioni: «Ma abbiamo già speso diversi soldi quando l’abbiamo ristrutturata e resa fruibile dopo oltre vent’anni di abbandono». Il sindaco contesta «la scelta di un luogo per noi strategico dal punto di vista del rilancio turistico e culturale, che tiene insieme la riqualificazione della pineta, il tennis club, la villa stessa».
Una prima risposta alla sua contrarietà è già arrivata: «Abbiamo convocato un tavolo per il prossimo martedì con tutti i soggetti coinvolti, per cercare la soluzione migliore per tutti», fanno sapere dal Demanio. «Mi auguro che in quella sede si potrà riaprire una trattativa», dice Franchi, che è determinato a non mollare: «Scriverò al premier Renzi, ai ministri Padoan e Franceschini per cercare una sponda. Non vogliamo forzature nei confronti di una comunità, né protestare contro altre istituzioni, ma — conclude — proporre solo la via migliore, nell’interesse di un territorio».
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