Bergamo. Il Lotto e i Led La basilica ritrova la luce Daniela Morandi Corriere della sera - Bergamo 13/4/2016
S’inaugura questa sera la nuova illuminazione a Led della basilica di santa Maria Maggiore. Per l’occasione la Mia ha organizzato un ciclo di concerti e incontri con intellettuali ed esperti che tratteranno il tema «Il segno e la luce» nell’arte di Lorenzo Lotto, ideatore delle tarsie.
«Il segno, la luce». Ma quale segno, quale luce? L’inaugurazione della nuova illuminazione a led della basilica di Santa Maria Maggiore, in programma stasera, è il pretesto per accendere lo sguardo e l’interesse verso l’inquietudine del pittore Lorenzo Lotto, per coglierne i segni artistici, titolari di una dimensione umana e spirituale di chi si mosse tra Riforma e Controriforma, ora critico nei confronti del potere ecclesiale, ora vicino alla Chiesa. Partendo dal dato di cronaca dell’allestimento luminoso e modulare, pensato per valorizzare la basilica come luogo di devozione e museo, costato oltre 350 mila euro, realizzato dalla Telmotor, autrice anche dell’illuminazione dell’Accademia Carrara, del duomo e della biblioteca Mai, e dalla Emi Sistemi, la Fondazione Mia racconta anche un’altra storia. Quella visibile nelle pieghe delle opere d’arte, che dal XII al XIX secolo hanno lasciato il segno in un luogo votivo dove elementi religiosi si sposano con altri temi pagani e laici. Un esempio sono le tarsie lignee realizzate tra il 1524 e il 1532 da Giovan Francesco Capoferri sui disegni del maestro veneziano. In esse si rintracciano i simboli della cultura neoplatonica e della visione teologica del tardo Rinascimento, frutto dell’immaginazione visiva del pittore, considerato il «genio inquieto» del Rinascimento dall’identità complessa, tanto da essere legato alla psicologia moderna. Non è un caso che «Il segno, la luce», «narrazione attorno alla figura e all’opera di Lotto», come spiega Corrado Benigni, curatore dell’iniziativa, diluita in 4 incontri tenuti in basilica, parta dall’analisi di Flavio Caroli, questa sera alle 21, dopo un concerto di luci, accompagnato da improvvisazioni all’organo sul tema delle tarsie. Caroli, attraverso il suo sguardo e quello di altri intellettuali «racconterà il profilo introspettivo di Lotto, secondo la visione della storia dell’arte — continua Benigni —. Il secondo appuntamento mostrerà il punto di vista cinematografico del regista Davide Ferrario davanti alle tarsie. Nel terzo incontro Adriano Prosperi analizzerà le opere di Lotto nel contesto dei conflitti religiosi. Infine Valerio Magrelli leggerà la dimensione enigmistica della produzione artistica del maestro definitosi “un pittore inquieto della mente”, legata all’arte contemporanea e alla sua dimensione poetica».
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