LECCE-Palazzo dei Celestini: monumento o parcheggio? Sandra Signorella www.ilpaesenuovo.it, 14/04/2016
A sollevare il problema nelle ultime ore è stato il consigliere provinciale Danilo Scorrano (Salento bene comune). Fotografia delle auto in sosta alla mano, l’esponente Sel si è chiesto che fine avesse fatto l’accordo siglato tra Provincia e Prefettura, che prevede un massimo di sei stalli per ente.
L’immagine è di ieri mattina. “Sotto il porticato del ’600 del prestigioso palazzo – è la sua testimonianza – erano posizionate decine di auto. Alcuni gruppi di turisti stranieri che lo visitavano accompagnati da guide porteranno nei loro Paesi di origine un ricordo, immortalato nelle loro foto, di una chiara mancanza di senso civico”.
E proprio la necessità di preservare la bellezza del luogo e il suo alto valore culturale ha dato origine, qualche tempo fa, a una dura battaglia – politica e civica – per restituire l’originale significato al luogo, autentico gioiello dell’architettura barocca. L’accordo tra i due enti ospitati nel palazzo che affaccia sull’atrio è stato sottoscritto al fine di evitare gli eccessi, preservando la possibilità alle personalità istituzionali di accedervi.
Scorrano si chiede se non sia stato tutto inutile, visto che, “appena spenti i riflettori della stampa sull’argomento, si è tornati ad utilizzare l’atrio come grande parcheggio, dando un’immagine a turisti e residenti di assoluto degrado”. Il fatto, a suo avviso, risulta ancora più grave in quanto l’ex convento è sede di istituzioni come la Provincia e la Prefettura, “che dovrebbero essere garanzia di rispetto delle norme e di tutela dei beni artistici e del territorio”.
Nella Lecce candidata a capitale europea della cultura 2019 e capitale italiana per il 2015, “non si può assistere inermi a simili sconcezze”, afferma ancora, evidenziando, peraltro, che del secondo tra i due titoli se ne sono accorti in pochi.
Il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha ribadito in più occasioni come sia stato concreto il suo impegno a favore della “liberazione” del chiostro dalle auto: l’auspicio dell’esponente Sel è che lo stesso si sia “accorto della incresciosa situazione” e che “si faccia carico di risolvere il problema interfacciandosi anche con sua eccellenza il Prefetto”.
L’ente provinciale, pur nelle ben note difficoltà derivanti dalla riforma Delrio e sempre più a corto di risorse, “sappia almeno farsi valere – è la richiesta conclusiva di Scorrano – su provvedimenti a costo zero, ma di grande valore per la tutela e l’immagine di una città che deve necessariamente basare gran parte del suo futuro economico ed occupazionale su accoglienza, turismo e valorizzazione dei suoi beni artistici”. |