Treviglio. Santuario, a fuoco il ponteggio. Tetto danneggiato Pietro Tosca Corriere della sera - Bergamo 15/4/2016
Le fiamme hanno avvolto velocemente i teli dei ponteggi. Paura per l’incendio al santuario della Madonna delle lacrime, a Treviglio. Danni al tetto. Colpa del cortocircuito provocato da un’idropulitrice. Per non rovinare gli affreschi, i pompieri hanno usato gli estintori a polvere.
Una fiammata improvvisa, poi le lingue di fuoco che si propagano velocissime lungo i teli delle impalcature, mettendo in pericolo la chiesa più cara alla città. Ieri Treviglio è rimasta con il fiato sospeso quando nel santuario della Madonna delle lacrime di Treviglio si è sprigionato un incendio.
Mancavano pochi minuti alle 19 quando i passanti si sono accorti che dai ponteggi all’altezza dal tamburo della cupola, a circa 25 metri da terra, usciva del fumo. Da ottobre il santuario è completamente avvolto dal cantiere per i restauri. Gli operai impegnati nell’intervento avevano da poco tempo finito il turno e nell’area di lavoro a terra era rimasto solo il capocantiere. Ad un tratto il fumo si è trasformato in fuoco. I teli protettivi dei ponteggi hanno cominciato a incendiarsi. I primi testimoni sono rimasti senza parole. Sembrava che l’intera chiesa stesse andando a fuoco.
Il centralino dei pompieri è stato bombardato di telefonate. Il comando di Treviglio si è mobilitato inviando sul posto tre squadre. Altre due sono arrivate da Romano, una da Bergamo e due da Dalmine. Nel frattempo carabinieri e polizia isolavano il tempio transennando le vie d’accesso. Il primo a intervenire è stato il capocantiere che, armatosi di estintore, è risalito in quota cercando di contenere le fiamme. Poco dopo è stato supportato dai pompieri che hanno domato l’incendio.
A preoccupare era soprattutto il tetto che è in fase di rifacimento. Le tegole sono state rimosse ed è stato messo in posa del pralinato protetto con della plastica, materiali facilmente infiammabili. In più punti, infatti, le fiamme si sono propagate. Alla fine ne sono andate distrutte una trentina di metri quadrati. Una situazione difficile per i pompieri. L’uso degli idranti avrebbe rischiato di far filtrare l’acqua nelle volte e danneggiare gli affreschi sottostanti. La decisione dei vigili del fuoco è stata utilizzare il minimo indispensabile i getti d’acqua per poi passare agli estintori a polvere. Le operazioni di messa in sicurezza del tempio si sono concluse poco dopo le 21. La causa dell’incendio è stata individuata in un cortocircuito a un’idropulitrice utilizzata per lavare le pareti del santuario e che era rimasta in tensione. A seguire le operazioni di spegnimento del rogo monsignor Giovanni Buca, il parroco della città. Quando ha saputo che il bilancio dei danni era contenuto, il sacerdote ha tirato un sospiro di sollievo: «È un nuovo miracolo della Madonna — dice —. Dopo il 29 febbraio possiamo inserire anche la data del 14 aprile tra quelle da ricordare. Quel che conta è che non si sia fatto male nessuno e nessuna persona sia rimasta coinvolta. I danni materiali si riparano e li ripareremo». Da ottobre il santuario della Madonna delle lacrime è interessato da una imponente campagna di restauri in vista del 2022 quando si celebrerà il cinquecentesimo anniversario del miracolo. L’intervento si concluderà in autunno: prevede la pulitura e il restauro delle facciate e delle vetrate, oltre alla rifacimento di parte del tetto.
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