Tanti grandi nomi per comprare le ville toscane Giulio Gori Corriere fiorentino 9/7/2016
Ci sono nomi come Ernst & Young e Sotheby’s tra gli investitori interessati a comprare ville e edifici di pregio in Toscana. Ieri mattina, emissari delle due società inglesi (il colosso della finanza e la nota casa d’aste) erano a Firenze per saperne di più su alcuni degli edifici messi in vendita dalla Regione. Un’ottantina di intermediari di altrettanti investitori si sono riuniti in sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi, accolti dall’assessore al Patrimonio Vittorio Bugli, per sondare il terreno e per conoscere meglio le proposte della Toscana. Tra questi, oltre a Ernst & Young e Sotheby’s, erano presenti emissari dell’immobiliare Reag (affiliata alla newyorkese Duff & Phelps, a sua volta controllata dal Carlyle Group, il più grande fondo privato di equity al mondo) e la fiorentina Progenia (che ha alle spalle la famiglia Fratini e l’architetto Adolfo Natalini). Lì, in piazza Duomo, dalla lista dei primi 32 edifici da alienare, ieri ne sono stati presentati otto, con foto, schede tecniche e spiegazioni in inglese: a Firenze, Villa Olga Basilewsky , Villa Fabbricotti e il complesso di via Pietrapiana; fuori porta, villa Larderel a Pozzolatico e l’ex ospedale di Luco del Mugello; a Pisa, il complesso di via Roma e Palazzo Battaglia e casa Cecconi; a Pistoia, il complesso di corso Gramsci. Tra gli ottanta emissari, nessuno sembra aver scoperto ancora le carte e dichiarato un interesse specifico per gli otto edifici presentati o per gli altri 24 già in vendita (tra cui spiccano Sant’Antonino a Fiesole e l’ex ospedale psichiatrico di Volterra). Ma la loro presenza è frutto di un lungo lavoro di Bugli. L’assessore, che sui nomi dei presenti ieri ha alzato una cortina di fumo, ha iniziato a lavorare a questa partita lo scorso marzo, durante il Mipim di Cannes, il principale evento europeo dedicato al mercato degli immobili di lusso. «Abbiamo parlato delle nostre proposte a operatori del settore italiani e internazionali — spiega Bugli — Poi abbiamo trovato nuovi contatti con la mailing list di Invest in Tuscany, la nostra struttura che si occupa di investimenti. Oggi (ieri, ndr ) è stata l’occasione per noi per rafforzare i contatti, per gli investitori un modo per conoscere meglio noi e i nostri edifici in vendita». L’idea della Regione è valutare, d’intesa con i Comuni, la destinazione d’uso con l’investitore interessato. Ma la vendita degli edifici, in quanto di proprietà pubblica, dovrà passare da un’asta. Poi, dopo ogni vendita, l’elenco delle «32 meraviglie» sarà via via integrato con nuove strutture da alienare.
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