Brera, la piazzetta dimenticata dove i topi sono tornati padroni Paola D’Amico Corriere della Sera - Milano 17/7/2016
L’aiuola dell’antica paulonia di San Carpoforo tra degrado e burocrazia. L’assessore: «Servono volontari e sponsor»
L’erba è alta e sono tornati i topi. Il piccolo giardino che ospita la paulonia e il fico, salvati da una battaglia di residenti e commercianti di Brera, è in stato di abbandono.
In marzo, il Comune ha scritto la parola fine di una telenovela fatta a suon di ricorsi ai giudici amministrativi e ha raggiunto un accordo con Porta Tenaglia srl, proprietaria dell’area tra via Madonnina e via San Carpoforo su cui sorge da 65 anni la pianta, la società che lì voleva realizzare un edificio residenziale di quattro piani fuori terra e box interrati. Attraverso una permuta, ha acquisito cioè il fazzoletto di terreno in cambio di un’area comunale edificabile in via Presolana. Ma la burocrazia ha i suoi tempi e il passaggio in carico al Comune di paulonia e annessi non è ancora stato formalizzato. Manca l’ultima firma. Dunque la manutenzione è sospesa, congelata.
A Brera sono in molti a protestare. Elena Grandi, assessore al Verde e al Demanio, investita del problema spiega: «Una soluzione possibile è affidare il compito a volontari. Avremmo anche uno sponsor. E la società è disponibile ad aprire il cancello. La paulonia, però, è un albero monumentale e in classe D, dunque fragile. Pertanto l’accesso delle persone non è possibile senza una supervisione degli uffici del Verde». L’appello è a Palazzo Marino, perché rispolveri la pratica. Strappare il giardino al cemento è costato anni di battaglie. La storia di quello spicchio di Brera libero dalle case risale al 1943. L’angolo tra le vie San Carpoforo e Madonnina è infatti figlio dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Per questo i proprietari hanno potuto presentare domanda per costruire. Progetto che nel 2010 scatenò un diluvio di proteste.
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