FIRENZE - "Troppa gente e non ci sono vie di fuga La prossima battaglia è l'Accademia" 12 LUGLIO 2016 LA REPUBBLICA
VINTA una battaglia, Learco Nencetti ne prepara un'altra. «Abbiamo già inviato un esposto a vigili del fuoco e Prefettura per segnalare che alla Galleria dell'Accademia i bagni sono nel seminterrato. In caso di incendio o calamità la gente farebbe la fine dei topi. Voglio vedere se qualcuno si deciderà a fare qualcosa». In attesa della prossima mossa, Nencetti sembra soddisfatto di aver sollevato il problema delle scarse condizioni di sicurezza del Vasariano. Nell'esposto inviato il 7 aprile la segreteria regionale di Conf. Sal-Unsa Beni culturali chiedeva al ministero dei Beni culturali, Prefettura e Vigili del fuoco provinciali «a garanzia della incolumità pubblica e rispetto delle misure di prevenzione antincendio sui luoghi di lavoro, oltre al prevenire l'insorgenza del rischio di congestionamento al normale esodo in caso di allarme o di necessità di evacuazione rapida del pubblico».
Già, perché Nencetti fa notare come il numero limite della capienza del Corridoio, cento persone al massimo, col sovrapporsi dei vari gruppi che organizzano i tour a pagamento, «poteva anche salire di parecchio, fino a trecento persone insieme».
Nell'esposto il sindacalista chiedeva chiarimenti anche sulle norme di prevenzione incendi «specialmente per quanto riguarda il contingente massimo di affollamento all'interno di tutto il complesso monumentale degli Uffizi, e dei visitatori della galleria o di porzioni di essa». In più voleva sapere se esista «il documento di sicurezza che prevede il contingente massimo di affollamento dei visitatori all'interno di tutta la galleria o porzioni di essa, visto che non è reso pubblico». E chiedeva se «siano ancora valide istanze di deroga all'osservanza della vigente normativa antincendio e perché non sono affisse o pubblicizzate al pubblico». Insinuazioni pesanti, che hanno spinto i vigili del fuoco a fare vari sopralluoghi.
«Mancano troppi documenti», dice Nencetti. «Vorrei verificare se esistano atti certi e registrati che attestino il numero di affluenza dei visitatori nel rispetto del contingente massimo di affollamento e quali siano gli atti di deroga, se esistono, o di regolare permesso al continuo accesso al corridoio Vasariano di visitatori, anche se contingentati per gruppi di 25 persone, preso atto che non esistono vie di fuga intermedie nel tragitto di circa 800 metri». E qui casca l'asino. Le vie di fuga non ci sono e il sindacato lo sa. Per questo chiede di «disporre immediata chiusura preventiva del Corridoio all'accesso di visitatori, preso anche atto dell'alto rischio aggiuntivo a causa della mancanza di uscite di sicurezza». E le stesse richieste sono ribadite in una lettera di sollecito che il 16 giugno Nencetti invia al comandante provinciale Roberto Lupica. Repetita iuvant.
(s.p.)
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