GENOVA - Appartamenti nell'Abbazia La richiesta dei benedettini per ristrutturare San Giuliano di MARCO PREVE 12 LUGLIO 2016 LA REPUBBLICA
CON IL RICAVATO LA CHIESA SAREBBE TRASFORMATA IN SALA ESPOSITIVA
"Vendesi alloggi vista mare in ex monastero del 1300". Per ora l'operazione è stata bloccata ma non è escluso che tra pochi anni l'ipotetico annuncio immobiliare possa diventare realtà. I benedettini dell'Abbazia di Sna Giuliano hanno infatti presentato un progetto per trasformare in abitazioni gli ex alloggi dei monaci oltre ad alcune parti del complesso oggi adibite a magazzini e locali di servizio.
Il tutto per finanziare il recupero della chiesa sconsacrata e destinarla ad una seconda vita come contenitore espositivo o sala convegni.
Le parti dell'Abbazia ancora di proprietà dei benedettini rappresentano la grande incompiuta rispetto al progetto di recupero del complesso che si è potuto realizzare con fondi del Ministero dei Beni Culturali in tutte le parti di proprietà demaniale.
Una vicenda che Luca Rinaldi, il Soprintendente in partenza, ha gestito e conosce molto bene.
"Dell'Abbazia di San Giuliano – spiega l'architetto - la Soprintendenza ne gestisce solo una parte. Il Ministero ha deciso di insediare il piccolo nucleo dei Carabinieri, ma rimangono grandi spazi non occupati. La chiesa e gli ambienti annessi sono però dei Benedettini. Sarebbero stati ben felici di cedere il tutto per una cifra ragionevole, ma il Ministero ha sempre detto di no. Ora i Padri, che hanno la chiesa in pessime condizioni, ci hanno chiesto di realizzare alcuni piccoli appartamenti nella loro parte per ricavare fondi per la manutenzione. Sinora abbiamo resistito ma la richiesta è legittima. Questo spezzettamento della proprietà potrebbe finire per far perdere una grande occasione per la collettività".
Eppure il Ministero ha deciso di destinare molti soldi a Genova, 6 milioni per Palazzo Reale e 15 per il Blue Print.
"Il ritorno degli investimenti - dice Rinaldi -è una buona notizia. Per il Blue Print ufficialmente non ci è stato sottoposto nulla, anche se naturalmente ho ragionato con Renzo Piano del progetto. Ricordo però che la Soprintendenza ha pronunciato già nel 2000 un chiaro parere negativo all'interramento del bacino dello Yacht Club. Palazzo Reale è ormai un museo autonomo, con un supermanager scelto dal Ministro dopo un bando internazionale, e che non ha più rapporti con la Soprintendenza, che fino a pochi mesi fa lo gestiva".
Questa riforma ministeriale segna la fine delle Soprintendenze come le abbiamo conosciute fino ad oggi. Ma quali saranno a livello interno i cambiamenti?
"La soprintendenza ai Monumenti e al Paesaggio della Liguria cessa oggi di esistere – risponde Rinaldi - . Una storia gloriosa, iniziata con il primo incarico di delegato regionale affidato nel 1884 a Alfredo d'Andrade. Le nuove soprintendenze miste non prevedono nel caso della Liguria un dirigente architetto, ma dei semplici funzionari responsabili d'area".
(marco preve)
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