Del Corno e il modello Milano che fa irritare Piazza Castello 17 luglio 2016 LA REPUBBLICA
«È singolare che con il clima di collaborazione esistente tra le due regioni e tra le due città, l'assessore Del Corno non abbia sentito la necessità di parlarne con il presidente Chiamparino», sottolinea l'assessore alla Cultura della Regione, Antonella Parigi, stupita dalle parole del collega dell'amministrazione di Milano sul "modello" del capoluogo della Lombardia e sulla mancanza di un raccordo tra la giunta Sala e il Piemonte. «Noi e la Regione Lombardia siamo "parenti", stiamo costruendo iniziative Comuni nell'ottica della macroregione, c'è un ottimo rapporto con il presidente Roberto Maroni. La carta musei collega le due regioni, le nostre agenzie di marketing turistico collaborano insieme, e così stiamo vendendo insieme all'estero le due sponde del lago maggiore, una piemontese e l'altra lombarda, sulla ciclabilità ».
Insomma con la Lombardia guidata dal centrodestra non ci sono problemi, anche se i due enti sono di colore politico differente, mentre con Milano, pur avendo lo stessa maggioranza della Regione targata Chiamparino, le asperità vengono fuori. «Questa rivalità o questa mancanza di garbo istituzionale da parte di Milano - afferma Parigi - denota l'incapacità di fare il nostro mestiere che è di indirizzo e programmazione. Dovrebbero essere le due città a trovare un quadro comune. Trovo poco lungimirante che Torino e Milano si facciano la guerra, o meglio che Milano cerchi di farla a Torino. Noi come Piemonte e come Torino andremo avanti per la nostra strada».
Parigi non ha parole tenere nemmeno per il presidente dell'Associazione Editori, Motta: «Rispetto alla velocità con cui abbiamo presentato il progetto - dice - vorrei ricordare a Motta che loro sono un'associazione privata che più o meno può scrivere qualsiasi cosa, noi enti pubblici. Il contenuto deve avere un senso e una correttezza giuridica. La Fondazione per il Libro è anche sua, è anche dell'Aie. E Motta è responsabile di quello che hanno deciso e fatto i suoi predecessori».
(d. lon.)
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