SARDEGNA - Pigliaru: l’ultima chance contro lo spopolamento di Paolo Merlini 16 LUGLIO 2016, LA NUOVA SARDEGNA
NUORO I più critici dicono già che la coperta è troppo corta e non basterà per tutti: a fronte di 81 milioni disponibili sono stati presentati progetti per quasi 330 milioni di euro. Sarà tutt'altro che semplice, dunque, ma altrettanto inevitabile una severa selezione delle proposte scaturite dai cinque tavoli tematici che costituiscono l'ossatura del Piano straordinario di rilancio del Nuorese. Piano , o meglio protocollo d'intesa, che ieri il presidente della Regione Fancesco Pigliaru ha firmato insieme con una lista interminabile di rappresentanti istituzionali, del mondo degli imprenditori e dei sindacati, a cominciare dall'amministratore straordinario della Provincia, Alessandra Pistis, che avrà il ruolo di coordinamento e dei rapporti tra il territorio e l'ente regionale. La prima pietra comunque sia è stata posata e ora non resta che dare corso all'ultimo corposo piano di sviluppo per le zone interne, con la speranza che dopo decenni di illusioni e di soldi pubblici gettati alle ortiche possa realmente contrastare l'inesorabile spopolamento e il costante impoverimento del Nuorese. C'è una novità rispetto al passato, ed è di assoluto rilievo: la Regione decide, almeno in questa fase, di chiudere i rubinetti al sovvenzionamento indiscriminato di iniziative industriali che hanno lasciato nei territori solo macerie, inquinamento o truffe (leggi accordo di programma per Ottana di 15 anni fa), e punta su agroalimentare, cultura e ambiente. Pigliaru lo aveva detto nella prima riunione per il rilancio del Nuorese, nel dicembre 2014, e lo ha ribadito ieri: anche l'agroalimentare deve farsi in qualche modo industria, crescere di dimensioni e diventare una voce economica importante e non occasionale di questi territori; e accanto agli incentivi alle produzioni tipiche delle aree interne va stimolato il turismo. «Dobbiamo essere capaci di attrarre visitatori – dice il presidente della Regione – E per questo non servono soltanto soldi, ma soprattutto il coraggio politico di operare scelte precise». Per Pigliaru dunque il futuro di un territorio altrimenti marginalizzato è nella capacità di mostrare il meglio di sé attraverso prodotti interessanti che possano affrontare il mondo del commercio via internet, insieme con un'offerta che coniughi ambiente, cultura e archeologia. «Fondamentale sarà il ruolo dei parchi», dice il presidente della Regione, e non a caso la riserva regionale di Tepilora sarà il primo soggetto istituzionale a veder premiato (e finanziato) il proprio progetto. Pigliaru, è noto, crede molto nel potere delle innovazioni tecnologiche, e vorrebbe trasferire nelle zone interne la sperimentazione di un nuovo approccio all'agroalimentare e portare la banda larga di internet dove possibile. «È l'inizio di una storia. Insieme dobbiamo dare vita a una narrazione collettiva che rappresenti un futuro possibile, forse l'unico, per questi territori, e li connetta con il mondo e i mercati. Dobbiamo andare a caccia di visibilità». Il prossimo passo è la selezione dei progetti finanziabili. Il prossimo primo agosto si svolgerà una riunione operativa, Pigliaru ha detto che parteciperà anche se da ieri, ufficialmente, il Piano di rilancio del Nuorese è diventata una partita a scacchi tra gli uffici della Regione e il tavolo, forse troppo ampio, dei rappresentanti del territorio. |