CIVIDALE - Abbattuta a Cividale la storica ciminiera 14 luglio 2016 IL MESSAGGERO VENETO
Cosa abbia generato il chiacchiericcio non si sa: sta di fatto che la voce ha preso corpo, arrivando alle orecchie dell’amministrazione civica. Immediata e secca la smentita: nessuna richiesta di insediamento, a oggi - rende noto l’assessore ai lavori pubblici Elia Miani -, è pervenuta alla competente unità operativa municipale, e «quand’anche arrivasse – puntualizza l’esponente dell’esecutivo – non verrebbe accolta. Non da questa amministrazione».
Il luogo, rimarca quindi (ribadendo un concetto già posto in evidenza più volte dal sindaco Stefano Balloch), è sottoposto a vincolo, nell’ambito del piano regolatore.
«E la Soprintendenza – ricorda Miani – ha previsto, non per nulla, la parziale riedificazione della torre, in una misura concordata con la proprietà. Il piano regolatore prevede, sì, che in quegli spazi possano venire edificate delle strutture, ma a condizione che si tratti di immobili destinati a una valorizzazione pubblica del contesto, a fini turistici: un museo, per esempio, o una sala per mostre; o, ancora, piccole strutture ricettive o di prima accoglienza per i visitatori, come un bar, magari.
Al massimo un negozietto. Nulla di più, e dovrebbe trattarsi, ripeto, di realtà compatibili con l’ambito. Insomma: la paura che nelle pertinenze dell’ex fornace possa prendere corpo un centro commerciale è completamente infondata. Anche perché, al di là dei precisissimi paletti in essere – chiosa –, sarebbe un assurdo: in città ce ne sono più che a sufficienza».
Da Balloch, invece, parte una sferzata a quanti (la consigliera Maria Cristina Novelli in testa) lo hanno accusato di insensibilità: «Come al solito – sbotta – parla chi avrebbe meno titolo a farlo. Ci sono, in città, edifici di contrasto (cito, in primis, quello antistante il castello Canussio) che avrebbero meritato di crollare al posto della ciminiera e che, se potessi, abbatterei immediatamente».
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