VIGNOLA - Il cemento ucciderà la bellezza? Settis risponde a una piazza gremita di Andrea Marcheselli 18 luglio 2016 LA GAZZETTA DI MANTOVA
VIGNOLA "Il mondo salverà la bellezza?", si è chiesto Salvatore Settis sabato sera a Vignola. Era nella gremita Piazza dei Contrari durante la conversazione condotta da Marco Carminati, caposervizio culturale del Sole 24 Ore, all'interno di 2Tracce in luce", la rassegna che negli ultimi week end ha accompagnato le nuove video proiezioni sulle pareti della Rocca. Settis, archeologo e storico dell'arte, sicuramente uno degli studiosi italiani più famosi al mondo per gli incarichi ricoperti al Getty Museum, al Prado e ora al Louvre, da sempre impegnato contro i sistematici assalti alla cultura e al paesaggio così frequenti in Italia, «spina nel fianco delle autorità politiche», come ha tenuto a sottolineare Carminati, dopo un'introduzione di Valerio Massimo Manfredi, l'archeologo e scrittore presidente della Fondazione di Vignola, si è soffermato in particolar modo sulle vittime principali di queste aggressioni: i diritti costituzionali, i diritti civili, la bellezza e la salute, come conseguenza soprattutto della cementificazione insensata e del turismo d'assalto che invece di rilanciare l'economia, come si suole credere, finiscono per far sì che anche quest'ultima crolli. Settis, ha rimarcato Carminati, ha messo il dito nella piaga con un pamphlet, "Se Venezia muore", piacevole quanto inquietante per come lascia stupefatti di fronte a una politica che non vuole comprendere i rischi a cui espone il territorio. Sostanzialmente, si tratta di un continuo attacco all'articolo 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, mentre in ossequio al benessere esploso dal dopoguerra in avanti l'Italia si è espansa senza alcuna tutela del paesaggio, come dimostrano la sistematica erosione del territorio e lo sfruttamento condotto in modo sconsiderato dei beni artistici e ambientali, prima fra tutti Venezia, aggredita da torme di turisti come invasioni barbariche e da giganteschi transatlantici che mettono seriamente a rischio la laguna e la stessa città. Il paesaggio va inteso come un luogo plasmato dall'uomo, dice Settis, e come tale diviene uno specchio di ciò che egli ha fatto, quindi della storia dell'uomo. Benedetto Croce lo aveva ben capito, e da Ministro dell'Istruzione nel 1920 fece la prima legge italiana per la tutela del paesaggio. Esistono, peraltro, innumerevoli associazioni e istituzioni in Italia che si adoperano quasi controcorrente per la salvaguardia dei beni culturali ed ambientali, come, riconosce Settis, la stessa Fondazione di Vignola, impegnata nel recupero e nella gestione di edifici quali la Rocca e Palazzo Buoncompagni Ludovisi.
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