Roma. La tutela dell'immagine Paolo Conti Corriere della Sera - Roma 21/7/2016
Partiamo da un presupposto. La nuova giunta Raggi ha il pieno diritto di poter disporre di quel margine di tempo necessario per mettere a fuoco i problemi e analizzare i dossier. Nessun sindaco (nessuna sindaca) e nessuna maggioranza ha mai potuto disporre di bacchette magiche o di segrete formule risolutive. Ma è bene ricordare che Roma ha una tremenda caratteristica: basta un minimo varco temporale per un passaggio di consegne, è sufficiente una brevissima vacatio legis per aprire autostrade all’illegalità e all’arbitrio, per porre le basi perché il provvisorio illegale diventi definitivo tollerato.
Prendiamo il caso dei centurioni e dei risciò davanti al Colosseo. C’è da prendere atto con soddisfazione che il nuovo assessore allo Sviluppo economico, Adriano Meloni, abbia confermato che l’ordinanza anti-centurioni e anti-risciò davanti al Colosseo sia già efficace da martedì 19 sera. Ha anche promesso controlli da parte delle forze dell’ordine.
Non è una questione di puntiglio, né di perbenismo estetico. Qui c’è invece in ballo la serietà e la credibilità dell’offerta turistica romana. Se a Parigi davanti al Louvre apparissero comparse travestite da Luigi XVI e da Robespierre, o se a Potsdam si aggirassero figuranti abbigliati da Federico il Grande davanti al Sanssouci , e se costoro si facessero pagare dai turisti per una foto ricordo (magari anche dopo alcune minacce fisiche o intrattenendo risse tra loro per la postazione migliore) c’è da scommettere che verrebbero fermati e allontanati dalla polizia locale dopo pochissimi minuti. A Roma no: occorrono ordinanze e campagne di stampa che scatenano proteste clamorose, scioperi della fame, risse. Qualcuno, in passato, ha ipotizzato trattative e coinvolgimenti bonari in un fumoso progetto all’insegna del «volemose bene». Al contrario, la nostra città ha bisogno di chiarezza amministrativa, di certezze nei diritti e nei doveri (come dimostra il dramma dei rifiuti) nel quadro di un patto per la rinascita della Capitale. Inutile sbandierare il restauro del Colosseo costato 25 milioni di euro a uno sponsor privato, il gruppo Tod’s. Inutile progettare altri interventi se poi i turisti vengono accolti in un clima di prevaricazioni e spesso di violenze.
Centurioni e risciò, se davvero dovranno apparire, avranno bisogno di una regolamentazione molto chiara e definitiva. Se davvero Roma vuole scommettere sul turismo per il suo futuro, questa del Colosseo bonificato sarà una delle indispensabili carte che la giunta guidata da Virginia Raggi dovrà giocare. |