Market fuori dai centri Voto a porte chiuse senza i commercianti 29 luglio 2016 LA REPUBBLICA
MILLE metri di distanza dal centro storico, centri commerciali vietati nei Civ e una scelta basata sui criteri che passa prima da una commissione regionale, poi dal parere dei comuni. Parte da qui la nuova legge sul commercio che regola l'insediamento delle grandi strutture di vendita. La normativa, è stata approvata ieri in un consiglio regionale a porte chiuse ( contrari solo il Movimento Cinque Stelle, astenuti Pd e Rete a Sinistra) che ha lasciato fuori dalla porta proprio i rappresentanti del Commercio, Civ e Confesercenti. «La democrazia ci ha chiuso la porta in faccia — ha ribadito Alessandro Cavo, vicepresidente Ascom-Ne prendiamo atto anche se Toti ci ha promesso un incontro». La nuova legge si basa sull'analisi dell'Istituto Tagliacarne e i 15 indicatori di sostenibilità, tutela dell'ambiente e dell'assetto idrogeologico, della salute dei cittadini e dei lavoratori, rispetto dei beni culturali e urbanistici. Un cambio di rotta rispetto al primo disegno di legge che aveva individuato 15 aree destinate alla grande distribuzione. Tra le novità anche tutele dei piccoli negozi di quartiere con una "fascia di rispetto" di mille metri di distanza dal centro storico, considerando off limits le aree dei Civ. «Apriamo alla concorrenza la Liguria, mi auguro che al più presto Esselunga e altri gruppi arrivino nella nostra Regione», rilancia il governatore Giovanni Toti. E nella norma rientra anche un fondo di solidarietà che la grande distribuzione dovrà devolvere ai civ ma che potrebbe essere esteso anche alla media distribuzione. «Alla Giunta resta troppa discrezionalità — conclude Giovanni Lunardon, consigliere regionale Pd — Mentre i comuni hanno troppa poca voce in capitolo». (v.ev.)
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