Collemaggio, salvi i giochi di luce: cambia il progetto? di Michela Corridore 20 agosto 2016 IL CENTRO
L'AQUILA I tecnici della Soprintendenza unica per L'Aquila e il cratere, diretta da Alessandra Vittorini, sono al lavoro per salvare il gioco di luce che si crea all'interno della basilica di Santa Maria di Collemaggio nel giorno dell'Assunta, il 15 agosto. A rivelarlo è il direttore dei lavori della chiesa, l'architetto Antonello Garofalo, che proprio nei giorni passati è andato personalmente a verificare il fenomeno che in questi giorni ha tanto fatto parlare la città. Sulla questione ha puntato l'attenzione già in più occasioni Maria Grazia Lopardi, studiosa e scrittrice che da anni si occupa del simbolismo della chiesa. Da più di un mese, inoltre, è stata lanciata una petizione on line per salvare il gioco di luce a cui hanno aderito circa 1200 persone. «Il crollo dei pilastri a causa del terremoto del 2009 ha reso possibile nel giorno dell'Assunta uno spettacolo emozionante», ha spiegato Lopardi, promotrice della petizione. «Il 15 agosto, sull'abside, sembra apparire la Donna vestita di sole, Maria Assunta, nell'istante che precede il tramonto. Per mantenere questo gioco di luce nel ricostruire l'arco occorre rialzarlo rispetto a quello crollato, che invece era in linea con un più basso soffitto barocco non più esistente». Il suggestivo fenomeno sembra aver convinto anche Garofalo, inizialmente scettico. «Sono andato la sera di Ferragosto a verificare quanto accade», spiega. «Effettivamente, il fascio luminoso arriva a una certa altezza solo al tramonto. In quel momento si stabilisce il rapporto tra la luce e lo sfondo, creando un'immagine che negli altri momenti della stessa giornata e negli altri giorni dell'anno non è possibile vedere. Questo ci fa ritenere che l'architettura della basilica possa essere stata pensata per fare in modo che questa immagine della Madonna, cui è dedicata la chiesa, si creasse proprio in quel momento del giorno dell'Assunta, quando il sole tramonta e prende una certa direzione». È per questo motivo che si sta cercando la soluzione più idonea per mantenere l'effetto luminoso. «Vorremmo trovare un modo che permetta di ammirare il fascio luminoso di luce superando gli ostacoli che c'erano prima del crollo parziale dell'edificio, senza compromettere la bellezza della chiesa», continua Garofalo. «Prima del 2009 il fascio luminoso non poteva arrivare sul finestrone dell'abside poiché glielo impediva l'arco trionfale piuttosto basso. Con il crollo di quest'ultimo il fenomeno è evidente a tutti, nonostante le condizioni in cui versa la basilica. Perché il fenomeno non si perda bisogna studiare una soluzione adatta. Qualcuno aveva proposto la realizzazione di un arco gotico, che sarebbe stato a mio avviso decontestualizzato. Bisogna ammettere, però, che il vecchio arco era piuttosto ribassato: si potrebbe riproporre un arco a tutto sesto più alto, senza stravolgere nulla. Si tratta, in ogni caso, di una delle ipotesi da verificare: lo studio è ancora in corso e cercheremo di trovare la soluzione più adatta al luogo». Una soluzione che senz'altro sarà gradita ai tantissimi aquilani che hanno apposto la propria firma sulla petizione che presto arriverà direttamente sul tavolo del ministero dei Beni culturali.
|