Estate cafona, la procura si muove sul caso Venezia Gloria Bertasi - Eleonora Biral Corriere del Veneto 23/8/2016
Marcia dei residenti contro «lo scempio dei turisti»
Venezia. L’estate cafona di Venezia, tra turisti che si tuffano dai ponti, abbandonano ovunque resti dei pranzi al sacco e trasformano calli e pontili in latrine, finisce ora sul tavolo della procura. Il procuratore aggiunto Adelchi d’Ippolito si è messo a studiare il Regolamento di polizia urbana del Comune, la Bibbia delle norme sul decoro a Venezia. «Stiamo monitorando quello che accade in città, seguiamo da vicino il problema» ha spiegato il magistrato. Intanto i residenti lanciano per sabato 10 settembre una marcia di protesta. Tutti in corteo con il carrello della spesa.
VENEZIA. Turisti che si tuffano dai ponti e pedalano sui masegni, che abbandonano ovunque resti dei pranzi al sacco e trasformano calli e pontili in latrine. Di contro, esasperati, alcuni sono arrivati ad affiggere volantini: «Turisti andatevene». Ma non solo. Quest’estate, in una Venezia affollata come non mai di visitatori spesso poco rispettosi, le forze dell’ordine hanno già stanato 129 tra alloggi e b&b abusivi. E la Procura ha deciso di intervenire.
Non è ancora stato aperto un fascicolo ma ieri mattina il procuratore aggiunto Adelchi d’Ippolito si è messo a studiare il Regolamento di polizia urbana del Comune, la Bibbia delle norme sul decoro a Venezia. «Stiamo monitorando quello che accade in città, seguiamo da vicino il problema», spiega. Non è la prima volta che la Procura interviene su temi scottanti, che spesso dividono i veneziani e in cui si potrebbero annidare sacche di illegalità, come la movida in campo Santa Margherita e il traffico acqueo. Ora tocca alla gestione del turismo: i magistrati vogliono verificare se l’azione dell’amministrazione sia sufficiente. Non lo fosse, verrebbe aperta un’inchiesta.
Intanto, il Comune ha deciso di passare alle maniere forti contro i comportamenti maleducati ed entro fine mese scatterà il divieto di entrare in città con le biciclette. Ora è proibito pedalare tra calli e campi ma da fine mese sarà vietato anche portarle a braccio, pena una sanzione. «Stiamo studiando una deroga per i residenti per permettere loro di portare la bici da casa a piazzale Roma», dice il comandante dei vigili Marco Agostini. In rete, invece, si moltiplicano i video e le fotografie di turisti a passeggio in abbigliamento da spiaggia, in procinto di gettarsi per qualche bracciata in canale o mentre preparano, sui masegni, il proprio picnic. Un gruppo di giovani residenti ha deciso di alzare la voce per far sentire al Comune il proprio disagio. «Sabato 10 settembre andiamo tutti insieme al mercato, con carretto e bimbo in passeggino», propone Generazione ’90, gruppo di veneziani tra i venti e i trent’anni nato per difendere la residenza in centro storico. L’appuntamento di «Ocio ae gambe, che go el careo» (Occhio alle gambe, ho il carretto), questo lo slogan dell’iniziativa, è alle 10 al ponte delle Guglie per una passeggiata al mercato di Rialto. «Venezia non deve morire, chi vuole abitarla e viverla deve essere messo nella condizione di farlo - dice Generazione ’90 -. Partiamo da una delle azioni più quotidiane che un cittadino compie: fare la spesa al mercato, normalità che si sta perdendo a Venezia». Immediata l’adesione della Municipalità e di molte associazioni veneziane. Su Facebook, il presidente Andrea Giovanni Martini ieri ha annunciato: «Bella iniziativa, la Municipalità ci sarà». L’immagine di una donna che la settimana scorsa ha usato il molo di San Marco come fosse un wc a cielo aperto sta facendo il giro del web, a scattarla il gondoliere Marco Zanon, che ieri alle 16 ha anche immortalato un giovane intento a spogliarsi per un tuffo in bacino. «Noi gondolieri siamo in prima linea – spiega –, ogni giorno spieghiamo ai turisti che non si possono spogliare: ci prendiamo parole e rischiamo di continuo, gli unici che si scusano sono i turisti orientali, gli altri rispondono in malo modo, spesso la sera bivaccano sulle gondole, la mattina troviamo danni e rifiuti». Da anni, Venezia discute di gestire i flussi e mai come quest’estate, tutti invocano un intervento della politica. «Andrebbe creato un gruppo di cittadini che fanno i “guardians”, come quelli di San Marco in tutta Venezia - dice il capogruppo fucsia Maurizio Crovato -. Serve un terminal ai Pili per gestire i flussi». Deborah Onisto, capogruppo di FI, propone: «Solo intercettando i turisti, possiamo dare loro un vademecum sulle norme di comportamento e ottenere un contributo per la città dai mordi e fuggi». Dice Nicola Pellicani, Pd: «Il Corriere fiorentino domenica scriveva “effetto Venezia a un passo”, dopo Barcellona anche Firenze non vuole fare la nostra fine, è ora di agire». Gigliola Scattolin, segretario provinciale del Pd, chiede che la gestione del turismo sia affrontata nel Piano strategico della città metropolitana.
|