Puglia. Un nuovo assessore? No grazie. La querelle-cultura alla Regione Michele De Feudis Corriere del Mezzogiorno - Bari 28/8/2016
E gli organizzatori dei festival estivi vogliono maggiori certezze da Emiliano e Capone
Una querelle sulla cultura in Puglia, con venature pirandelliane, mentre gli operatori del settore sono sull’orlo di una crisi almodovariana. L’assessore regionale alla cultura non c’è, l’assessore verrà nominato a breve, l’assessore/a c’è ed è bravissima. Tutto nasce da una dichiarazione del vicepresidente della giunta regionale, Antonio Nunziante, alla presentazione del Festival «Libri nel Borgo Antico» di Bisceglie. Alla domanda sulle polemiche tra operatori della cultura e regione, Nunziante ha risposto che «non tarderà molto la nomina di un nuovo assessore alla cultura». Ieri il dietrofront: «Sono assai rammaricato dell’effetto che le mie dichiarazioni - ha rettificato Nunziante - hanno determinato sul lavoro della collega Capone. Non era mia intenzione esporre l’assessore alla Cultura della Regione Puglia ad un giudizio che comunque non può che essere positivo. Delle constatazioni ovvie sul numero degli assessori in giunta ed il sovraccarico di lavoro cui è esposta la collega Capone hanno avuto un effetto diverso da quello che potevo prevedere».
Insomma nessun nuovo assessore alla cultura in arrivo, la delega resta alla Capone, come conferma anche il governatore Michele Emiliano con una nota: «La riduzione per legge da 15 a 10 degli assessori sottopone ciascuno a un duro lavoro supplementare, lavoro che però si sta svolgendo con una giusta distribuzione dei carichi e con il massimo impegno da parte di ciascuno. La Giunta pertanto non subirà alcuna modifica». Il caso è chiuso (per ora).
Intanto dai territori si leva il lamento delle associazioni culturali, alla ricerca di una interlocuzione più pragmatica con l’ente regionale e le altre istituzioni che possono sostenere la cultura nei municipi. Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva, ha annunciato lo slittamento del festival «Jazzset»: «A dieci giorni dall’evento, abbiamo appreso del dimezzamento del finanziamento. Si farà a novembre ma con un forte ridimensionamento. C’è uno squilibrio tra il capoluogo regionale e l’entroterra sulla distribuzione dei fondi: 660 mila euro per Bari, 140 mila per gli altri. Vorrei un confronto con il nuovo assessore o con la Capone e Emiliano, per fare presente i bisogni delle aree interne».
Gianluca Loliva, dell’associazione Artes, promotore del «Libro Possibile», festival letterario di Polignano a Mare, indica soluzioni pratiche: «Ci vuole una programmazione triennale dei contributi. Gli amministratori condividono la proposta, ma al momento non ci sono effetti pratici, mentre sull’erogazione dei fondi vorremmo certezze per la tempistica. Il Libro Possibile prende 45 mila euro dalla Regione, La Notte della Taranta oltre un milione. Su questa differenza bisognerebbe riflettere».
Infine c’è il caso del «Festival dei Sensi», raffinata manifestazione dell’estate della Valle d’Itria. La direttrice artistica Milly Semeraro ha spiegato al Corriere che la rassegna non si è svolta «per una scelta direzionale: come scritto sul nostro sito siamo in vacanza». Questa la sua visione sul mondo culturale pugliese: «Bisogna affinare la scelta degli investimenti, privilegiando i progetti di iniziative ad alto profilo: meno autoreferenzialità e più innovazione. Metterei da parte per qualche tempo la moda della creatività e riporterei in auge il verbo studiare», ha concluso la Semeraro. |