CIVIDALE «Servono collaborazione e un vero progetto per il centro storico» 03 ottobre 2016 IL MESSAGGERO VENETO
Chiedono politiche mirate, i commercianti cividalesi. Caldeggiano iniziative finalizzate al rilancio di «un centro storico da "reparto di rianimazione", perché abbandonato a se stesso» e non limitate «agli eventi enogastronomici o pseudo-culturali della domenica» che – dicono i diretti interessati – giovano sì a bar e ristoranti, ma ben poco ai negozi cittadini. Il presidente della Confcommercio mandamentale Maurizio Temporini sintetizza così la visione della categoria sulle attuali condizioni dell'economia locale. «Servirebbe – afferma – un'attenzione specifica e puntuale nei confronti del commercio. C'è l'esigenza di una programmazione forte, decisa e di prospettiva, per sanare le pesanti criticità che si riscontrano nel cuore dell'abitato. Le difficoltà esistono, e sono grosse: purtroppo c'è la tendenza a mascherarle dietro il dato dell'alto incremento di visitatori registrato negli ultimi tempi». Crescita innegabile, certo, ma non salvifica, evidentemente, per le piccole realtà imprenditoriali del nucleo urbano. «Abbiamo assistito – ricorda Temporini – al proliferare di proposte commerciali esterne, nell'immediata periferia. Adesso, se si vuole salvare il centro, l'approccio va modificato: è imperativa una maggiore collaborazione fra commercianti e Comune, all'insegna di una condivisione di obiettivi e progetti». Un intervento che la categoria non giudica affatto impegnativo – e sul quale, non per nulla, insiste ormai da anni – è, per esempio, la sospensione del pagamento del ticket per la sosta nelle aree blu nei festivi e nella pausa pranzo, «per avvicinare le persone, senza oneri, alle attività commerciali». Certamente più complicato, ma non per questo da non affrontare, è invece il discorso ricettività: va obbligatoriamente aumentata, sostengono gli imprenditori, sottolineando che «Cividale deve ambire a diventare base di partenza turistica, in Friuli Venezia Giulia, non solo meta giornaliera di presenze mordi e fuggi». Il mondo della cultura Decisamente più soddisfatte del rapporto instauratosi con il Comune sono le due realtà museali cittadine, il Museo archeologico nazionale e il Museo cristiano e del tesoro del Duomo. «I contatti si sono via via consolidati – commenta la direttrice del Man, Angela Borzacconi – , perché c'è ormai la consapevolezza che i vari attori della scena cividalese devono agire in stretta sinergia, per perseguire l'obiettivo di una piena valorizzazione dei tesori locali. La nostra struttura sta assistendo, dal 2013, a una costante crescita d'afflusso: nel 2015 abbiamo totalizzato 28 mila presenze annue e per il 2016 contiamo di arrivare a 30 mila». Un problema, però, c'è – rimarca la direttrice del Mucris, Elisa Morandini – e consiste nel fatto che «il biglietto unico non riesce a decollare». «Questione di orari di apertura dei singoli siti – spiega – , che andrebbero coordinati meglio: quelli del tempietto, in particolare, dovrebbero essere più ampi». (lu.av.)
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