Degrado in Villa comunale, al via la petizione
Degrado in Villa comunale, comitati civici chiedono l’intervento del ministro Dario Franceschini e dell’Unesco. Il loro è quasi un appello a commissariare l’antico viale borbonico da anni ridotto in un cantiere. E lo fanno attraverso un dossier di 44 pagine (realizzato dall’architetto Antonella Pane) che sarà consegnato al ministro dei beni e delle attività culturali così come la petizione con le firme raccolte oggi e sabato (22 ottobre) prossimo a largo Santa Caterina a Chiaia (dalle 10 alle 18) su iniziativa delle associazioni Progetto Napoli, CambiaMò, Cittadinanza Attiva, Assoutenti e in collaborazione con il Fai.
Al dossier sono allegate anche numerose foto. Da quelle storiche che ricordano la bellezza perduta del polmone verde del lungomare a quelle contemporanee, della decadenza. L’anno di inizio di quello che viene indicato come un disastro è il 2008 quando è smontato parte del muro di recinzione della Villa per far spazio al cantiere della linea 6 della metropolitana. Viene documentata, quindi, la realizzazione del percorso per le auto creato in alternativa alla Riviera di Chiaia e «parte della Villa è sventrata».
Nelle foto c’è anche quello che è stato definito “l’ascensore bunker” «realizzato - denunciano le associazioni - in dispregio dei vincoli della soprintendenza». Quindi si legge: «L’impianto ottocentesco della Villa è stato completamente distrutto dal cantiere per la realizzazione del pozzo di areazione della linea della metropolitana. Non resta ormai più nulla delle aiuole, delle alberature e dei vialetti che caratterizzavano quell’area». Stessa cosa, da quando riportato nel documento, è accaduta all’altezza di piazza Vittoria «dove i lavori hanno distrutto buona parte del vialone settecentesco progettato da Carlo Vanvitelli». I comitati denunciano anche la rimozione della statua dell’Apollo del Belvedere: «Deve essere ripristinata al suo posto».
Un ampio spazio viene dato alla questione Cassa armonica. I comitati ricordano che nel 2012 fu «mutilata della sua corolla in vetro policromo» e ospitò la premiazione delle regate della Coppa America. «La rimozione della corolla - denuncia il dossier - fu giustificata dal sindaco de Magistris asserendo la necessità per la messa in sicurezza della struttura».
Ma se è così, si chiedono i firmatari del documento «come è stato possibile dare le autorizzazioni per la realizzazione di un palco, con tanto di impianto di amplificazione, per tenervi addirittura una premiazione?». Ma c’è di più: «I pezzi della Cassa Armonica furono sistemati in una parte del cantiere dall’Ansaldo senza alcun tipo di protezione». Da tempo è in atto il restauro della Cassa armonica, ma sempre le associazioni denunciano che i colori non rispettano gli originali.
«Salvare la Villa comunale è un dovere di tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dei beni comuni e del patrimonio storico e culturale della città - si legge nel testo della petizione - i lavori programmati al fine di adeguare la Villa alle strutture di mobilità in costruzione, insieme a scelte scellerate dell’attuale amministrazione, stanno stravolgendo quella che è, e che dovrebbe tornare ad essere, una vera e propria icona cittadina, e stanno provocando la distruzione dei beni artistici e botanici situati al suo interno». Da qui la richiesta «di intervento immediato del ministro Franceschini e dell’Unesco».
Sull’iniziativa interviene il vicesindaco con delega all’Ambiente, Raffaele Del Giudice: «Ricordo che ogni azione fatta in Villa ha avuto il via libera della soprintendenza. Ho provveduto al recupero della vegetazione ricevendo anche l’apprezzamento delle associazioni e stiamo attendendo il permesso per cambiare l’attuale pavimentazione. Abbiamo proposto una mescola diversa che non rilascia polvere». http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/10/15/news/napoli_parte_la_petizione_per_salvare_la_villa_comunale-149798946/?ref=search
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