TERAMO - Corso, lo stop è finito Partito lo smontaggio dei reperti romani Gennaro Della Monica 16 ottobre 2016 IL CENTRO
Sono iniziate ieri mattina le operazioni di smontaggio di due tratti dell'acquedotto romano scoperto durante gli scavi nella parte centrale di corso San Giorgio. L'intervento, avviato dal Comune in adempimento delle prescrizioni dettate dalla commissione che fa capo al segretariato regionale del ministero dei Beni culturali, risulta particolarmente delicato e per attuarlo è stato necessario formare un team specializzato. Ne fanno parte un paio di tecnici qualificati per questo tipo di lavori del Consorzio stabile di Tottea, una delle due imprese che si sono aggiudicate l'appalto della riqualificazione del corso, un archeologo e una restauratrice incaricati dalla Soprintendenza. A loro spetterà il compito di prelevare dal terreno i due elementi, di circa un metro di lunghezza ciascuno, che andranno analizzati, catalogati e posizionati in un museo come traccia, a disposizione del pubblico, dell'antica Interamnia. «Ci auguriamo e siamo convinti che entro lunedì quest'intervento verrà ultimato», sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Franco Fracassa, «in modo da poter riprendere subito dopo l'attività di cantiere prevista». Rimossi i due tratti di acquedotto, dunque, si procederà con il posizionamento delle nuove condotte sotterranee, la chiusura degli scavi con l'allestimento del massetto e la rimozione delle transenne che da quattro mesi occupano la zona davanti alla sede della Tercas. Il fatto che il Consorzio stabile di Tottea abbia competenze e professionalità adatte a certi interventi ha evitato ulteriori lungaggini e ritardi, per cui il Comune continua a puntare su fine novembre come termine per liberare il corso dalle barriere e allentare la tensione con i commercianti protagonisti della clamorosa protesta partita dieci giorni fa. Ieri alle 13 il libraio Antonio Topitti, paladino della battaglia dei negozianti, ha rimosso il presidio di protesta allestito il 5 ottobre scorso. L'auspicata riaccelerazione dell'intervento sarà sostenuta dalla decisione di portare avanti i lavori su due fronti. Mentre nella zona davanti alla Tercas si preleveranno i reperti da tenere in esposizione, nella parte a ridosso dell'incrocio con piazza Garibaldi le imprese appaltatrici procederanno con gli interventi ordinari di copertura degli scavi e allestimento del massetto su cui poggerà la nuova pavimentazione in granito
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